Victor Wembanyama ha solo una stagione e mezza nella NBA ma la potente lega nordamericana di basket vede già in questo fenomeno uno dei suoi principali ambasciatori, rafforzato dall’entusiasmo mediatico e popolare per il suo arrivo a Parigi con gli Spurs.
Bastava vedere il grandissimo afflusso di giornalisti – paragonabile a quello delle finali NBA – che sono venuti da tutto il mondo a Parigi per assistere alla Bercy Arena durante l’ultima mezz’ora di allenamento seguita da una breve conferenza stampa mercoledì, alla vigilia della prima delle due partite di San Antonio contro gli Indiana Pacers, per misurare l’importanza dell’evento.
Non solo per la Francia, felicissima di ritrovare il suo prodigio sei mesi dopo l’argento olimpico conquistato su questo stesso parquet contro il Team USA. Ma anche per l’NBA, che sa da tempo di avere un gioiello da lucidare per realizzare la migliore promozione internazionale del suo campionato, mentre LeBron James prima o poi finirà per lasciare un trono vacante per il ruolo di superstar della Lega.
Lo testimonia il voto dei tifosi di tutto il mondo per determinare le squadre tipo del prossimo All-Star Game, visto che Wembanyama è 4°, davanti solo nella Western Conference a Nikola Jokic, l’attuale miglior giocatore del mondo, “LBJ” e Kevin Durant, entrambi al tramonto delle loro immense carriere e come tali ancora acclamati.
Redatto nel giugno 2023, “Victor è arrivato al momento giusto per l’NBA, che ha attuato una strategia di sviluppo in tutto il mondo”, nota Tania Ganguli, inviata speciale del New York Times a Parigi.
– “Unico” –
Motivo per cui l’NBA si è prodigata nel sostenere il giovane pivot, già incoronato da tutti gli elogi dei suoi colleghi – primo fra tutti “King James” che vede in lui “un extraterrestre” -, in questi Giochi di Parigi, da di gran lunga il più atteso da quando questo incontro annuale è stato istituito nel 2020.
Gli Spurs hanno così finanziato in parte due campi 3×3 e 5×5 a Chesnay, città natale di Wembanyama, la cui aura tra i giovani è ovviamente una manna dal cielo.
Martedì, a poche ore dall’inaugurazione, altra cornice, altra atmosfera: la giovane star 21enne è apparsa alla sfilata di Louis Vuitton (di cui è uno degli ambasciatori), tanto per aumentare un po’ l’“hype” Di più.
Perché il potenziale del “Wemby” non si esprime solo con il pallone arancione in mano. Quando, alla vigilia di una partita di Natale a New York, momento seguitissimo da milioni di telespettatori, si è divertito giocando a scacchi a Central Park, ha suscitato l’interesse di un pubblico diverso, con grande soddisfazione della NBA, che vede tutti i benefici in termini di immagine e influenza.
“Victor è curioso, molto colto, è molto aperto al mondo. È una persona unica, che eccelle nel basket ma che è connessa con tantissime altre persone, per le sue molteplici sfaccettature e grazie ai suoi interessi ad ampio raggio. Rende il nostro lavoro più semplice”, ha elogiato mercoledì Adam Silver, capo della Lega.
– Miliardi di visualizzazioni –
Sempre pronta a dimostrare il peso mediatico di Wembanyama attraverso i numeri, l’NBA sottolinea che in questa stagione è il terzo giocatore più visto sui social con 735 milioni di visualizzazioni, subito dietro a Stephen Curry (737) e a una buona distanza da LeBron James (1,04 miliardi). È anche il rookie più veloce (suo status nelle prime due stagioni) ad aver raggiunto il miliardo di visualizzazioni sui social della Lega.
Nella classifica delle vendite di maglie è primo in Francia, secondo in Europa dietro James e quinto a livello mondiale, dietro Curry, James, Jayson Tatum e Jalen Brunson.
“Il suo impatto è già senza precedenti. Il pubblico delle partite degli Spurs, sul nostro League Pass (sito di abbonamento), è triplicato da un anno all’altro”, aggiunge George Aivazoglou, dirigente NBA responsabile per Europa e Medio Oriente.
C’è da dire che a livello di gioco il meteorite di Wembanyama non si indebolisce, lo testimoniano le sue statistiche attuali (24,4 punti, 10,8 rimbalzi, 4 stoppate).
“La gente è davvero colpita da quello che sta facendo. È all’altezza di tutte le aspettative che tutti avevano prima del suo arrivo. È già il favorito per il titolo di difensore dell’anno. Per un ragazzo che non lo fa, alla sua seconda stagione, è incredibile”, sostiene Tania Ganguli.
Per comprendere finalmente fino in fondo cosa rappresenta Wembanyama basta ascoltare l’esperto Rick Carlisle, che ha reso Dirk Nowitzki un campione con i Dallas (2011) e oggi allena i Pacers: “È molto probabile, dice, che Victor diventi il volto di l’NBA e il basket in generale”.
nip-lve/hpa
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