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In Brasile, l’area di vegetazione bruciata dagli incendi è aumentata del 79% nel 2024

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Sono bruciati più di 30 milioni di ettari, la più grande area andata in fumo nel Paese latinoamericano in un anno dal 2019.

Pubblicato il 22/01/2025 07:15

Tempo di lettura: 3 minuti

Un incendio devasta la foresta a Labrea (Brasile), 20 agosto 2024. (EVARISTO SA/AFP)

La superficie vegetale distrutta dagli incendi in Brasile è aumentata del 79% nel 2024. Ha raggiunto i 30,8 milioni di ettari, una superficie più grande di quella italiana, secondo un rapporto della piattaforma di monitoraggio MapBiomas pubblicato mercoledì 22 gennaio. Si tratta della più grande area bruciata nel Paese dell’America Latina in un anno dal 2019.

L’Amazzonia, una gigantesca regione naturale con un ecosistema cruciale per la regolazione del clima, è stata la più colpita con circa 17,9 milioni di ettari devastati, ovvero il 58% del totale, e più di tutte le aree bruciate in tutto il paese nel 2023, precisa lo studio . Era l’anno 2024 “atipico e allarmante”riassume Ane Alencar, coordinatrice di MapBiomas Incendie. Secondo i dati ufficiali, nel 2024 sono stati registrati più di 140.000 focolai di incendi, il livello più alto in 17 anni e con un aumento del 42% rispetto al 2023.

Gli scienziati ritengono che la portata di questi incendi sia legata al riscaldamento globale, che rende la vegetazione più secca, facilitando la propagazione delle fiamme. Ma nella quasi totalità dei casi sono causati dall’uomo. Ane Alencar mette in guardia in particolare dagli incendi che hanno colpito le foreste, aree chiave per la cattura del carbonio responsabile del riscaldamento globale: 8,5 milioni di ettari sono stati devastati nel 2024, rispetto ai 2,2 milioni del 2023.

Questi risultati sono particolarmente negativi per il presidente Luiz Inacio Lula da Silva, poiché la città amazzonica di Belem ospiterà la conferenza sul clima COP30 delle Nazioni Unite a novembre. È anche lo stato del Pará (nord), di cui Belem è la capitale, a soffrire maggiormente gli incendi del 2024, con 7,3 milioni di ettari devastati, circa un quarto del totale nazionale. Il leader della sinistra ha fatto della tutela dell’ambiente una delle priorità del suo mandato. Secondo le statistiche ufficiali, ad agosto anche la deforestazione è diminuita di oltre il 30% su base annua, il livello più basso degli ultimi nove anni. A settembre, tuttavia, ha riconosciuto che il Brasile non lo era “Pronto al 100%” per combattere un’ondata di incendi boschivi, di cui il governo ha attribuito la colpa “terrorismo climatico”.


Dal 19° secolo, la temperatura media della Terra riscaldato di 1,1°C. Gli scienziati hanno stabilito con certezza che questo aumento è dovuto alle attività umane, che consumano combustibili fossili (carbone, petrolio e gas). Questo riscaldamento, senza precedenti nella sua velocità, minaccia il futuro delle nostre società e della biodiversità. Ma le soluzioni – energie rinnovabili, sobrietà, riduzione del consumo di carne – esistono. Scopri le nostre risposte alle tue domande sulla crisi climatica.

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