Dagli Ussardi LR alla Nouvelle Énergie, non mancano le voci a destra per incoraggiare un “cambio di paradigma” e incoraggiare il sistema distributivo a uscire da una spirale di deficit ritenuta inesorabile.
La riforma pensionistica promulgata nel 2023 continua ad inasprire il dibattito. Tra le forti grida della sinistra che ne chiede l’abrogazione, le false promesse del centro e gli avvertimenti della destra, si scontrano instancabilmente visioni sulla sostenibilità del sistema distributivo francese, quando i governi che si susseguono non vogliono dare l’impressione di rifiutare eventuali correzioni ad un testo già votato.
Nella cacofonia ambientale, i liberali di destra restano convinti che l’introduzione di una quota di capitalizzazione resti l’unica via possibile per salvare un sistema in pericolo. Philippe Juvin, deputato dell’Hauts-de-Seine, ne è fermamente convinto: “ Questa è la condizione assoluta, matematica e logica per completare un sistema a ripartizione quando la popolazione invecchia. ! Ma per ragioni ideologiche, la capitalizzazione collettiva provoca attacchi epilettici mentre nessuno si commuove nel vedere che esiste…
Questo articolo è riservato agli abbonati. Ti resta l’87% da scoprire.
Vendita lampo
€ 4,99 al mese per 12 mesi. Nessun impegno.
Già iscritto? Login
Belgio