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Prezzo alla pompa: Miraggio di relax

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In un contesto internazionale caratterizzato da forti tensioni geopolitiche e inflazionistiche, senza dimenticare le riduzioni volontarie della produzione attuate dall’OPEC+, i prezzi del greggio hanno sperimentato una forte volatilità nel 2024, scendendo ripetutamente sotto la soglia simbolica degli 80 dollari al barile.

Sebbene la fluttuazione del prezzo del petrolio offra ai distributori, in particolare a quelli che prosperano in Marocco, l’opportunità di consolidare le loro scorte strategiche senza eccedenze, questa situazione purtroppo non si traduce in un calo significativo dei nostri prezzi alla pompa. Un’equazione a dir poco paradossale, che contraddice la famosa espressione del 35° presidente degli Stati Uniti, JFK, per citarlo, secondo la quale “A standing tide lifts allboats” (A standing tide lifts allboats).

In altre parole, se le aziende che operano nel mercato degli idrocarburi beneficiano degli alti e bassi economici, anche i cittadini dovrebbero trarne vantaggio, anche se solo temporaneamente, fino a quando i prezzi del petrolio non ricominceranno a salire. Perché se l’ultima analisi del Consiglio della concorrenza mostra che le nove principali società di distribuzione del Marocco hanno generato, per il terzo trimestre del 2024, “un margine lordo medio ponderato di 1,46 DH/L per il gasolio e 2 DH/L per la benzina”, la situazione finanziaria La situazione delle famiglie è gravemente peggiorata, come evidenziato dall’ultimo rapporto economico dell’HCP, secondo cui l’81% degli intervistati ha dichiarato un peggioramento del tenore di vita negli ultimi 12 mesi. E se alcuni accolgono con favore il timido calo del fatturato dei nostri operatori (5,8%, ovvero un fatturato di 21,16 miliardi di dirham), ritenendo che le misure adottate nei loro confronti stiano dando i loro frutti, non è niente, poiché questo calo è solo il risultato dei capricci del mercato mondiale e dell’evoluzione altalenante dei consumi interni.

Nella sua ultima relazione annuale, la guardia del mercato, che dovrebbe lottare contro le pratiche anticoncorrenziali, si è impegnata a redigere un rapporto di monitoraggio riguardante il settore dell’oro nero. La cosa è fatta, a quanto pare, ma è piuttosto il momento di adottare azioni dissuasive e decisioni concrete per chiudere per sempre questo dossier che fa arrabbiare l’opinione pubblica.

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