Jean-Luc Mélenchon lo è «Come Madame Irma. Le sue profezie non si avverano mai, il che non gli impedisce di ripeterle a intervalli regolari.. Confrontando, in Alla Tribuna Domenica, il 19 gennaio, il leader della France insoumise (LFI) si rivolge a un’indovino, l’ex presidente François Hollande, che vuole porre fine alla “la posizione arrogante e irrispettosa di LFI”, ha punto l’ex senatore socialista. L’immagine rimarrà impressa sulla pelle di Jean-Luc Mélenchon, come quella di “capitano del pedalò” era rimasto fedele a quello di François Hollande, dieci anni prima? Un colpo di scena nella storia, la metafora fu all’epoca trovata da… Jean-Luc Mélenchon, che rispose immediatamente. “François Hollande è una macchina d’inganni”ha graffiato domenica il leader della LFI al microfono di RTL, descrivendo il deputato socialista come “ministro degli insulti”.
Tredici anni dopo il loro confronto nelle elezioni presidenziali del 2012, questi due veterani della sinistra sembrano più che mai sulla linea di partenza, pronti ad affrontarsi nuovamente nelle elezioni supreme. I loro sguardi arrabbiati a volte rasentano la postura, poiché hanno bisogno l’uno dell’altro. “L’uno giustifica la candidatura dell’altro, hanno riattivato il loro duello adulterato dei migliori nemici”analizza il politologo Rémi Lefebvre su Facebook.
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