(fonte: Matt Howard/Unsplash)
Gli incendi che attualmente hanno colpito l’area di Los Angeles all’inizio di quest’anno sono stati causati da:
- precipitazioni insolite (lo scorso inverno), che hanno accelerato la crescita della vegetazione;
- seguito da un periodo di prolungata siccità e temperature elevate (a partire dall’estate scorsa), che ha trasformato questa vegetazione più abbondante in una bomba a orologeria; E
- forti venti questo mese, che hanno fatto sì che gli incendi andassero fuori controllo.
Un recente studio americano ha concluso che il riscaldamento globale, a partire dalla metà del XX secolo, ha aumentato la variabilità delle condizioni meteorologiche dal 31 al 66%.
- Questa variabilità aumenta il rischio di periodi di pioggia più intensa seguiti da periodi di siccità altrettanto più intensi.
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Nel caso della California entrano in gioco altri fattori:
- la crescita urbana aumenta considerevolmente la probabilità che, prima o poi, un incidente scateni un incendio in questi territori “a rischio”; E
- da un secolo una gestione forestale che, lasciando più materiale organico nelle foreste e nel sottobosco, fornisce più carburante.
Gli scettici del clima tendono a utilizzare questi altri fattori per affermare che il riscaldamento globale non è la causa.
Tuttavia, nel nord del Canada o in Alaska, negli ultimi anni si è osservato un aumento degli incendi boschivi in aree dove non vi è crescita urbana.
Belgio
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