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Donald Trump alla Blair House, anticamera della Casa Bianca

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Alla vigilia del suo insediamento, Donald Trump soggiorna alla Blair House, la residenza ufficiale di fronte alla Casa Bianca. Scopri i segreti di questa residenza ricca di storia che ospitò de Gaulle, Elisabetta II e fu persino teatro di un tentativo di omicidio…

A pochi passi dalla Casa Bianca, una residenza ricca di storia vede sfilare i presidenti americani alla vigilia del loro insediamento: la Blair House. È qui che Donald Trump si sta attualmente preparando a prestare giuramento e ad iniziare il suo mandato come presidente degli Stati Uniti. Ma sapevate che queste mura sono state testimoni di eventi significativi e talvolta inquietanti?

Una residenza ufficiale dai tanti volti

Dietro una facciata apparentemente semplice si nasconde in realtà un vasto complesso di 6.500 metri quadrati, composto da quattro edifici. Con le sue 119 camere sontuosamente decorate, Blair House è dedicata all’accoglienza di dignitari stranieri e agli scambi diplomatici di alto livello.

Nel corso degli anni ha ricevuto ospiti illustri come Charles de Gaulle, la regina Elisabetta II, l’imperatore del Giappone o, più recentemente, Emmanuel e Brigitte Macron durante la loro visita di stato alla fine del 2022. Un discreto giardino sul retro offre un rifugio di pace lontano dal caos e dalla frenesia della capitale.

Quando Blair House diventa il centro del potere

Se la tradizione vuole che il presidente eletto soggiorni lì il giorno prima del suo insediamento, Blair House ha talvolta svolto un ruolo ancora più centrale. Dal 1948 al 1952, Harry Truman e la sua famiglia si stabilirono lì per quasi tutto il suo mandato, durante un vasto restauro della Casa Bianca.

Fu anche durante questo periodo, il 1° novembre 1950, che due indipendentisti portoricani tentarono di assassinare il presidente Truman nella residenza. L’attacco è stato sventato ma è costato la vita a uno degli aggressori e ad un agente di polizia.

Dietro le quinte e piccole storie da Blair House

Al di là degli avvenimenti ufficiali, la residenza è stata teatro anche di aneddoti più leggeri, anche divertenti. Secondo il racconto di Bill Clinton, il presidente russo Boris Eltsin un giorno fu trovato in mutande per strada, mentre cercava di fermare un taxi, poi il giorno dopo fu scambiato per un intruso ubriaco nelle cantine.

La sicurezza non è sempre stata ottimale, come testimonia l’intrusione, nel settembre del 2000, di un individuo nella camera da letto del Primo Ministro indiano, allora in visita ma fortunatamente assente al momento dei fatti.

Da salotto sociale a residenza ufficiale

Costruita nel 1824, la Blair House appartenne per la prima volta a Francis Preston Blair, vicino al presidente Andrew Jackson, che ne fece un popolare luogo di ricevimento per l’élite di Washington. Fu solo nel 1942 che Franklin D. Roosevelt lo acquistò per ospitare i suoi colleghi stranieri.

Una decisione motivata, si dice, dal fastidio di vedere Winston Churchill, con il sigaro in bocca, cercare di trascinarlo giù dal letto alle tre del mattino per parlare mentre si trovava alla Casa Bianca!

La Blair House, un concentrato di storia

Più che una semplice residenza, la Blair House incarna una parte della storia politica e diplomatica degli Stati Uniti. Le sue mura sono state testimoni discrete di momenti chiave, dai negoziati sul conflitto israelo-palestinese a numerosi finanziamenti del G7.

Mentre Donald Trump si prepara a varcare la soglia per prestare giuramento, si scrive una nuova pagina per questo luogo alto del potere americano. Scommettiamo che la Blair House non ha finito di sorprenderci e di svelarci i suoi segreti.

Al di là degli avvenimenti ufficiali, la residenza è stata teatro anche di aneddoti più leggeri, anche divertenti. Secondo il racconto di Bill Clinton, il presidente russo Boris Eltsin un giorno fu trovato in mutande per strada, mentre cercava di fermare un taxi, poi il giorno dopo fu scambiato per un intruso ubriaco nelle cantine.

La sicurezza non è sempre stata ottimale, come testimonia l’intrusione, nel settembre del 2000, di un individuo nella camera da letto del Primo Ministro indiano, allora in visita ma fortunatamente assente al momento dei fatti.

Da salotto sociale a residenza ufficiale

Costruita nel 1824, la Blair House appartenne per la prima volta a Francis Preston Blair, vicino al presidente Andrew Jackson, che ne fece un popolare luogo di ricevimento per l’élite di Washington. Fu solo nel 1942 che Franklin D. Roosevelt lo acquistò per ospitare i suoi colleghi stranieri.

Una decisione motivata, si dice, dal fastidio di vedere Winston Churchill, con il sigaro in bocca, cercare di trascinarlo giù dal letto alle tre del mattino per parlare mentre si trovava alla Casa Bianca!

La Blair House, un concentrato di storia

Più che una semplice residenza, la Blair House incarna una parte della storia politica e diplomatica degli Stati Uniti. Le sue mura sono state testimoni discrete di momenti chiave, dai negoziati sul conflitto israelo-palestinese a numerosi finanziamenti del G7.

Mentre Donald Trump si prepara a varcare la soglia per prestare giuramento, si scrive una nuova pagina per questo luogo alto del potere americano. Scommettiamo che la Blair House non ha finito di sorprenderci e di svelarci i suoi segreti.

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