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L’oro si attesta sopra i 2.700 dollari prima dell’arrivo di Trump – 20 gennaio 2025 alle 11:46

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Zurigo (awp) – Lunedì il prezzo di un’oncia d’oro è salito sopra i 2.700 dollari, dopo il crollo registrato alla fine della scorsa settimana e poche ore prima che Donald Trump prestasse giuramento come 47esimo presidente degli Stati Uniti. Unito.

Alle 11:00, il prezzo del metallo prezioso è salito dello 0,24% a 2.707,26 dollari l’oncia, rimanendo a diversi passi dai 2.790 dollari raggiunti a fine ottobre, nei giorni finali della campagna presidenziale americana.

“Le sue proposte sui dazi doganali rischiano di alimentare una rinnovata inflazione e di innescare conflitti commerciali, che potrebbero potenzialmente rafforzare l’attrattiva dell’oro come assicurazione contro l’aumento dei prezzi”, indicano gli esperti della piattaforma Trade Economics. .

Uno studio dell’Università di Basilea pubblicato nel 2023 ha dimostrato che le banche centrali tendono ad aumentare le loro riserve auree in media del 15% durante le grandi crisi geopolitiche, ricorda Arthur Jurus, direttore degli investimenti di Oddo BHF Svizzera, riferendosi alla guerra in Ucraina e al commercio attriti tra il Regno di Mezzo e il paese dello Zio Sam.

L’allentamento delle tensioni in Medio Oriente, invece, dovrebbe attenuare la domanda di beni rifugio, con lo scambio di ostaggi e prigionieri tra Hamas e Israele che segnerà l’inizio di un cessate il fuoco dopo 15 mesi di guerra, osserva Trade Economics.

I gioielli, che rappresentano circa la metà della domanda globale, stanno registrando una domanda particolarmente forte in India e Cina, dove si prevede che le applicazioni tecnologiche del metallo giallo aumenteranno del 12% all’anno entro il 2026, secondo uno studio accademico di Hong Kong. continua il signor Jurus.

“L’oro rimane un asset centrale in un portafoglio diversificato, offrendo un equilibrio unico tra rendimento e stabilità”, conclude Arthur Jurus.

jh/al

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