La Russia ha annunciato l’apertura di un’indagine sulle accuse di uccisione di civili da parte delle forze ucraine nel villaggio di Porechnoe russosituato a una ventina di chilometri dal confine. Questa nuova accusa si inserisce nel contesto di una guerra che, da più di due anni, miete decine di migliaia di vittime e provoca una grave crisi internazionale.
Secondo il comitato investigativo russo, le truppe ucraine hanno ucciso almeno sette civili che si nascondevano nel seminterrato di una casa. Questa accusa si inserisce nel contesto di un’offensiva a sorpresa lanciata da l’Ucraina nel mese di agosto nella regione di Kourskdove sostiene che quasi 2.000 civili vivono ancora nelle aree sotto il suo controllo.
Affermazioni difficili da verificare
Le forze russe affermano di aver iniziato a respingere questa offensiva e di riconquistare diverse località, in un conflitto che continua ad esacerbare le tensioni tra la Russia e i paesi occidentali che sostengono l’Ucraina. I media statali russi hanno diffuso un video che mostra i soldati russi che scoprono corpi in uno scantinato.
Tuttavia, l’AFP non è stata in grado di verificare queste affermazioni o l’autenticità del video l’Ucraina non ha ancora reagito ufficialmente a queste accuse. Maria Zacharovaportavoce del Ministero degli Esteri russo, ha descritto l’incidente come “Massacro cannibalistico di civili”. Questa accusa si inserisce in un contesto più ampio di reciproche accuse di crimini di guerra tra i due Paesi dall’inizio del conflitto.
Lo spettro di Boutcha
Le accuse russe fanno eco agli eventi di Boutchadove le forze russe sono accusate di aver ucciso centinaia di civili ucraini. Se Mosca ha sempre negato queste atrocità, diverse organizzazioni indipendenti e media internazionali, tra cui l’AFP, hanno documentato e verificato questi crimini, contraddicendo la versione russa di una messa in scena ucraina. Questo conflitto, che non mostra alcun segno di pacificazione, continua ad alimentare una profonda crisi umanitaria e diplomatica.
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