Patricia G. aveva 51 anni quando morì, sfracellata nella sua abitazione, a Val-en-Vignes (Deux-Sèvres) l’11 giugno 2022. Un mese prima, l’8 maggio, aveva presentato denuncia contro il suo ex- coniuge e avrebbe denunciato violenze psicologiche, fisiche e sessuali da parte dell’uomo dal quale era separata da tre anni. Ma la sua denuncia è stata respinta. Tre anni dopo questo presunto femminicidio, questo lunedì 20 gennaio, Yunus C., 58 anni, è stato processato presso l’assise di Niort per l’omicidio della sua ex compagna. In questo caso verranno messe in discussione anche le procedure di polizia e gli strumenti a disposizione delle forze dell’ordine. Com’è possibile che questa donna, nonostante tutti i segnali d’allarme, non possa essere protetta?
L’11 giugno 2022 i parenti di Patricia G., una badante, madre di quattro figli adulti, l’hanno trovata nuda nella sua stanza, in mezzo a una pozza di sangue. I sospetti si sono subito rivolti all’ex compagno della vittima, Yunus C. L’uomo, nato in Turchia, nega apertamente, spiega di non essere stato presente sul posto, di essere stato rapito prima di vigilia e portato con la forza in Spagna. Ma la sua versione è smentita grazie alle immagini di telesorveglianza delle autostrade. Inoltre, l’interessato scredita se stesso: le sue parole sono difficili da seguire, le sue versioni cambiano quando si sente in trappola.
Le indagini continuano a concentrarsi su Yunus C. L’autopsia dimostra che la morte di Patricia G. “è stato causato dall’intervento di terzi” e farlo
svizzero
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