AA / Gaza, Palestina / Ramzi Mahmud
Più di 550 camion di aiuti umanitari sono entrati nella Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah domenica, il primo giorno dell’accordo di cessate il fuoco.
“Da domenica mattina, 552 camion di aiuti umanitari hanno attraversato i valichi di frontiera, di cui 242 destinati alla parte settentrionale della Striscia di Gaza”, ha detto all’agenzia Anadolu una fonte del ministero degli Interni della Striscia di Gaza.
La fonte ha spiegato che i carichi includevano carburante, forniture mediche e generi alimentari, oltre a frutta e verdura.
È stato inoltre confermato che sono in corso sforzi per facilitare l’ingresso di ulteriori aiuti umanitari per soddisfare i bisogni della popolazione di Gaza.
Inoltre, secondo il sito web Al-Qahera News, 330 camion umanitari, tra cui 20 autocisterne, hanno attraversato i valichi di frontiera controllati da Israele di Al-Auja e Kerem Shalom (a sud) per raggiungere la Striscia di Gaza.
L’accordo di cessate il fuoco a Gaza è entrato in vigore domenica alle 11:15 ora locale (09:15 GMT), dopo un ritardo di diverse ore a causa delle accuse israeliane secondo cui Hamas avrebbe ritardato la divulgazione di un elenco di prigionieri da rilasciare. Inizialmente il cessate il fuoco sarebbe dovuto iniziare alle 8:30 ora locale.
Secondo le autorità sanitarie locali, la guerra genocida di Israele contro Gaza, dal 7 ottobre 2023, ha provocato quasi 47.000 morti, principalmente donne e bambini, e oltre 110.700 feriti.
Più di 11.000 persone risultano disperse a seguito degli attacchi israeliani, che hanno portato a massicce distruzioni e a una crisi umanitaria che è costata la vita a molti anziani e bambini, in quello che è uno dei peggiori disastri umanitari della storia dell’umanità.
A novembre, la Corte penale internazionale (CPI) ha emesso mandati di arresto nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e del suo ex ministro della difesa Yoav Gallant per crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi nella Striscia di Gaza.
Israele è anche perseguito davanti alla Corte Internazionale di Giustizia (ICJ) per “il crimine di genocidio”, a causa della guerra che sta conducendo contro l’enclave palestinese.
*Tradotto dall’inglese da Mourad Belhaj
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