LETTERA DA SYDNEY
Nella terra di Oz, le feste di fine anno fanno rima con estate, sole, grande transumanza di cittadini in cerca del mare… e caldo estremo unito al rischio di incendi. Gennaio è un mese sonnolento in Australia; il Paese sta rallentando mentre l’estate è ben consolidata nell’emisfero australe. Le scuole restano chiuse per sei settimane, il che dà luogo a grandi partenze per vacanze, paragonabili al mese di luglio in Francia.
In un tradizionale balletto ritmico, schiere di SUV e pick-up trascinano roulotte, moto d’acqua o imbarcazioni da diporto verso le zone costiere meno urbanizzate. La costa meridionale del Nuovo Galles del Sud, con le sue acque turchesi e la sabbia scintillante, è una destinazione classica per gli abitanti di Sydney che cercano il contatto con la natura e la tregua dalle ondate di caldo, che possono superare i 40 gradi. Su questa strada gli automobilisti incontrano regolarmente cartelli che avvertono del rischio di incendio, con un ago a semicerchio che indica il livello di rischio di incendio – da “basso” a “estremo”, fino a “catastrofico”. . Niente che scoraggi i vacanzieri: solitamente le spiagge deserte diventano, per qualche settimana, colorate, punteggiate da tende anti-Uv, frigoriferi, teli mare, in un’esplosione di colori e grida di gioia.
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