I vigili del fuoco della California stanno approfittando di una pausa nei venti nella loro feroce battaglia contro gli incendi devastanti, ma la tregua potrebbe essere di breve durata. Aggiornamento su una situazione ancora critica.
I vigili del fuoco della California, esausti ma determinati, stanno approfittando di una gradita tregua di vento questo fine settimana nella loro feroce lotta contro gli incendi che stanno devastando lo stato da giorni. Una piccola tregua quindi, ma che potrebbe essere di breve durata secondo i meteorologi, che si aspettano lunedì il ritorno di burrasche più potenti.
Da lunedì rischio “critico” di incendi
Gli esperti meteorologici avvertono: i venti dovrebbero rafforzarsi notevolmente da lunedì a mercoledì, aprendo “un nuovo periodo di rischio critico” per gli incendi. Quel che è peggio, potrebbe non piovere affatto per i prossimi sei o sette giorni. Una constatazione allarmante per le migliaia di vigili del fuoco che continuano a lavorare giorno e notte per cercare di controllare questi incendi devastanti.
Trump promette una visita, Newsom lo invita a constatare i danni
Di fronte alla portata del disastro, il presidente eletto Donald Trump ha dichiarato sabato che spera di visitare il sito dopo il suo insediamento lunedì, “probabilmente alla fine della settimana”. Annuncio accolto favorevolmente dal governatore democratico della California Gavin Newsom, che è tuttavia critico nei confronti della gestione degli incendi da parte di Trump. Newsom ha quindi invitato il repubblicano a venire a vedere con i suoi occhi i terribili danni a Los Angeles.
Un costo umano e materiale molto pesante
Questi incendi, che colpiscono Altadena a nord di Los Angeles e il lussuoso quartiere di Pacific Palisades a ovest, hanno già causato almeno 27 morti. Decine di persone risultano ancora disperse. Sono andati in fumo più di 16mila ettari, un’area equivalente alla città di Washington. Decine di migliaia di residenti hanno dovuto essere evacuati urgentemente.
I servizi di emergenza stanno intensificando gli sforzi per trovare possibili vittime tra le macerie. Poliziotti a cavallo, brigate cinofile, nulla viene trascurato per ispezionare le zone colpite dal disastro, anche nei luoghi più ripidi e di difficile accesso.
“Spero che ci chiamino presto per tornare a casa”
Evacuato un residente
In attesa di ritornare alle proprie case, molti sfollati vivono in rifugi. Come Winston Ekpo, la cui casa è stata miracolosamente risparmiata. Questo padre spera di poter presto “togliere il fumo, comprare depuratori d’aria e controllare la soffitta”. Preoccupazioni condivise da molti nella sua situazione.
Ritorno alla normalità: un lavoro titanico
Nel frattempo, nelle aree colpite come Altadena, Pacific Palisades e Malibu, centinaia di camion e lavoratori sono impegnati a pulire le strade, ripristinare l’elettricità e ispezionare le condutture del gas e dell’acqua. È essenziale un lavoro scrupoloso per preparare il ritorno dei residenti.
Cosa provoca questi incendi devastanti?
Se è stata aperta un’indagine federale per determinare l’origine esatta di questi incendi, secondo gli esperti si combinano diversi fattori:
- Due annate molto piovose che hanno favorito una vegetazione rigogliosa
- Diversi mesi senza pioggia che hanno fatto seccare questa vegetazione
- Venti di rara violenza, che rendono quasi impossibile il compito dei vigili del fuoco
I famosi venti di Santa Ana hanno infatti raggiunto un’intensità che non si vedeva dal 2011 con raffiche di 160 km/h. Per Alex Tardy dei servizi meteorologici americani, la combinazione di questi venti, la siccità record e lo stato della vegetazione crea “un rischio di incendio mai visto negli annali moderni”.
Sebbene ciò non significhi necessariamente un aumento degli incendi, lo specialista avverte che qualsiasi incendio vedrebbe “una diffusione potenzialmente esplosiva e più rapida”. Abbastanza da destare grande preoccupazione mentre la California trattiene il fiato in attesa di una vera tregua. La vigilanza rimane quindi essenziale per evitare una conflagrazione ancora più catastrofica nei giorni a venire.
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