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a Parigi i sostenitori delle famiglie degli ostaggi diffidano delle “promesse”

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Alla vigilia della tanto attesa tregua negoziata tra Israele e Hamas, il dubbio si fa strada nelle menti delle famiglie degli ostaggi e dei loro sostenitori. Verranno rilasciati a partire da questa domenica, come promesso dall’organizzazione dietro il 7 ottobre? Per cercare di esercitare pressioni, questo sabato a Parigi è stata organizzata una grande manifestazione per chiedere la liberazione degli ostaggi.

Dopo diverse crisi dell’ultimo minuto e negoziati finali, venerdì sera il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato l’accordo di cessate il fuoco con Hamas. Dovrebbe quindi entrare ufficialmente in vigore questa domenica alle 7:30, ora di Parigi. Una tregua che significa anche la liberazione degli ostaggi israeliani detenuti da Hamas nella Striscia di Gaza.

Il resto dopo questo annuncio

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Per sei settimane il gruppo terroristico si è impegnato a liberare 33 ostaggi, di cui tre questa domenica. Emmanuel Macron ha detto venerdì che gli ultimi due ostaggi franco-israeliani, Ofer Kalderon e Ohad Yahalomi, figuravano in questa lista. Una grande manifestazione per chiedere il rilascio degli ostaggi è stata organizzata questo sabato a Parigi, in Place du Trocadéro.

Tra il sostegno alle famiglie…

Diverse migliaia di persone si sono radunate davanti al palco installato in Place du Trocadéro, di fronte alla Torre Eiffel. Tante bandiere francesi e israeliane o cartelli con i volti degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas. Tutti qui non vedono l’ora di vedere se questa domenica ci saranno state le prime uscite, come Ava.

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“Siamo tutti molto contenti di aver ricevuto questa notizia e soprattutto molto commossi. Mi chiedo soprattutto per le famiglie degli ostaggi, in che stato devono trovarsi… È orribile. E sì, siamo tutti molto preoccupati ma resta un progresso”, spiega al microfono di Europa 1.

…E la sfiducia nelle promesse di Hamas

A più di un anno dall’attentato del 7 ottobre, nel 2023, questi sostenitori restano però molto diffidenti. “Crederò solo a quello che vedo, perché Hamas fa molte promesse in cambio di nulla. Sono tutti molto preoccupati”, “Bisogna rimanere sempre sospettosi perché è una tregua appesa ad un filo. E quindi oggi, sì, siamo un po’ contenti, un po’ soddisfatti, ma finché non vedremo gli ostaggi ufficialmente, vivi, in buona salute, rimarremo sospettosi”, confidano due di loro. .

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Si susseguono i discorsi dei personaggi pubblici, come quello del conduttore televisivo Arthur o anche alcuni in duplex dalla piazza degli ostaggi di Tel Aviv. Era presente anche Efrat, la sorella di Ohad Yahalomi, uno degli ultimi due ostaggi franco-israeliani. Molte persone hanno voluto rendere omaggio a Kfir Bibas, il più giovane degli ostaggi del 7 ottobre, che sabato ha compiuto due anni.

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