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il giorno in cui La Fête à Pontivy risuonò in Quebec

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Ah, 2018! Il movimento dei gilet gialli, il blues di Deschamps sul tetto del mondo e… “La Fête à Pontivy”. Testo scritto in cinque minuti, produzione in trenta: il successo di questo video fatto in casa è tanto inaspettato quanto clamoroso e manda nel panico il contatore dei clic sulla piattaforma video online YouTube. Il resto è storia: un’apparizione dal vivo su Virgin Radio, uno spettacolo davanti a 1.500 pontiviani per la Fête de la Musique e perfino una breve apparizione sul grande schermo, nel film “Roxane” di Mélanie Auffret. Una vera storia di successo per Charles, Rémi e François, alias Charx, Romé e Dj SOrCrak, che vinceranno addirittura… il Quebec! A circa 5.000 km a ovest dello Château des Rohan, Myssil e Bahia Café sublimato dalla penna del trio, il folklore di Pontivy è sbarcato sulle rive del Saint-Laurent, nella cittadina di Rimouski, grazie a un gruppo di bretoni espatriati.

“Il delirio di uno studente”

La storia è ambientata all’Università del Quebec a Rimouski. Un grande edificio in pietra, sovrastato da una croce e da un grande orologio centrale che potrebbe ricordare il liceo Saint-Ivy di Pontivy. Ogni anno vi transitano quasi 5.000 studenti. Nel 2018 ne fa parte un piccolo gruppo di brestois in Erasmus. Tutto ciò che serviva per esportare la cultura bretone in tutte le sue forme! Marine Uguen, allora alla facoltà di biologia, ne fece una missione personale. “Non appena si dovevano suonare le canzoni bretoni, ero lì! », ricorda l’ex studente. “I quebecchesi non conoscevano molto le nostre playlist, a parte “La tribu de Dana” che, curiosamente, suonavano nel bar dell’università. Siamo rimasti molto tra i bretoni, quindi quando abbiamo invitato i quebecchesi alle nostre serate, abbiamo completamente rinnovato la loro cultura musicale”. E da Matmatah a Charx, Romé & DJ SouCrak (ribattezzato Los Bazos, nel 2023, ndr), il passo è solo uno. Marine li ha scoperti tramite gli amici di Pontivy e si è unito immediatamente. “Fa parte anche della nostra cultura. Era un delirio studentesco, nell’appartamento andava bene», sorride Marine.

In diretta alla radio

“La Fête à Pontivy” diventa allora un inno serale, che ci piace cantare in compagnia degli amici. “Ma è rimasto nell’ambito ristretto”, si rammarica Marine. Ma in un bel pomeriggio di marzo, la canzone verrà trasmessa a tutti gli studenti del campus, tramite la radio universitaria di Rimouski. “Sapevamo qualcosa di coloro che gestivano la radio. Abbiamo lasciato loro una chiavetta USB di musica 100% bretone, l’hanno suonata tutta senza guardare cosa c’era sopra.” 16:00: è giunta l’ora. I corridoi, il refettorio e tutti gli utenti collegati a 95.9fm hanno ascoltato in diretta la metropolitana di Pontivy. Marine ricorda esattamente cosa stava facendo al momento dei fatti. “Stavo mangiando con un amico. La gente era confusa, si chiedeva “ma cos’è questo? ? “. Eravamo abituati ad ascoltare canzoni diverse, ma questa era davvero originale. Era divertente e, per quanto ricordo, nessuno lo odiava ».

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