Domenica Hamas dovrà rilasciare tre ostaggi, come parte della tregua firmata con Israele a Gaza. Ma i terroristi forniscono poche informazioni sui loro prigionieri, in particolare sul loro stato di salute, e rivelano solo 24 ore prima l’identità delle persone che intendono liberare.
Una liberazione che si avvicina di ora in ora. La tregua nella Striscia di Gaza tra Hamas e Israele inizierà ufficialmente questa domenica alle 7:30, ora francese. Per sei settimane il gruppo terroristico si è impegnato a liberare 33 ostaggi, di cui tre il primo giorno del cessate il fuoco. Ma Hamas fornisce informazioni sugli ostaggi alla spicciolata, soprattutto se sono ancora vivi. E solo 24 ore prima della loro liberazione conosceremo l’identità delle persone che riacquisteranno la libertà.
Il resto dopo questo annuncio
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Informazioni fornite solo 24 ore prima del rilascio
Solo questo sabato, nel tardo pomeriggio, si saprà chi saranno i primi tre ostaggi a essere liberati. Gli altri 30 rilasci avverranno gradualmente durante i 42 giorni di tregua. I primi ostaggi a essere liberati saranno in linea di principio le donne civili, i bambini se ancora vivi, poi i soldati e gli uomini di almeno 50 anni. Infine, gli uomini più giovani, feriti o malati. Al momento nessuno sa quali di questi 33 ostaggi siano ancora vivi.
Nessuna certezza quindi sullo stato di salute dei due franco-israeliani, Ohad Yahalomi, 50 anni e Ofer Kalderon, 53 anni, né sugli ostaggi più giovani, Kfir e Ariel Bibas, rispettivamente di 2 e 5 anni. Desta preoccupazione anche la sorte degli ostaggi più anziani, uomini di 87 e 84 anni. Secondo le stime dell’intelligence, circa la metà dei 33 ostaggi sono ancora vivi.
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