l’essenziale
Il dottor Vincent Fabry, neurologo dell’ospedale di Purpan (ospedale universitario di Tolosa), è testimone di un avvelenamento da protossido di azoto. Vede pazienti molto giovani affetti da complicazioni neurologiche.
Il consumo di protossido di azoto è aumentato durante il primo confinamento. Chiamato anche “gas esilarante”, il prodotto venne inizialmente utilizzato in ambito ospedaliero per i suoi effetti anestetici e analgesici. Ma il suo uso è stato abusato, soprattutto tra i giovani (il 2,3% dei giovani di 17 anni ha sperimentato il protossido di azoto secondo il rapporto 2025 dell’Osservatorio francese sulle droghe e le tendenze alle dipendenze). Oltre ai rischi di vertigini, cadute, convulsioni e dipendenza, esistono impatti neurologici. Spiegazioni con il dottor Vincent Fabry, neurologo dell’Ospedale universitario di Tolosa.
Vedi molti pazienti per avvelenamento da protossido di azoto?
Riceviamo molto meno rispetto al periodo 2019-2020, periodo in cui potrebbe esserci un paziente grave al mese. Ricordo che uno dei primi pazienti veniva da Tarbes e presentava una sindrome di Guillain-Barré piuttosto strana. Oggi è più facile ricercare un avvelenamento da protossido di azoto quando vediamo giovani con formicolio o difficoltà a camminare. Come è noto, i medici e i medici d’urgenza ci riferiscono solo i casi più gravi, i casi più lievi possono essere curati a casa. Si tratta soprattutto di giovanissimi, tra i 15 e i 25 anni, che trascorrono la giornata con la mascherina sul naso per inalare il protossido di azoto.
“Disattiva l’azione della vitamina B12”
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Cosa sta succedendo nel corpo?
A dosi elevate, questo gas è molto tossico e pericoloso. Disattiva l’azione della vitamina B12 che aiuta il rinnovamento cellulare e permette la sintesi della guaina mielinica coinvolta nella protezione delle fibre nervose. La conseguenza sono danni ai nervi e/o al midollo spinale, rischi di complicazioni ematologiche come anemia, rischi di trombosi e ictus (ictus). Ma nei giovani si riscontrano soprattutto neuropatie: formicolio agli arti inferiori, perdita di equilibrio e disturbi motori non sempre completamente reversibili. Ho in mente anche il caso di una paziente che presentava disturbi cognitivi, era completamente persa e disorientata.
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“La prima cosa da fare è fermarsi”
Qual è il trattamento?
La cosa più importante è smettere di prendere il protossido di azoto. Offriamo quindi vitamina B12 in dosi elevate ma attenzione, non ha senso assumere vitamina B12 per compensare perché non è un problema di carenza, è il protossido di azoto che impedisce alla vitamina B12 di funzionare.
Belgio
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