François Vérove, detto “le Grêlé”, avrebbe potuto uccidere un altro uomo nel 1990 nei boschi di Saint-Aubin (Essonne). Il suo caso è stato riaperto dall’unità Crimini seriali o irrisolti di Nanterre.
Lo stupratore e serial killer francese François Vérove torna sotto i riflettori? Colui che è soprannominato “il butterato”, per la grana leggermente irregolare del suo volto, potrebbe essere all’origine di un omicidio irrisolto. Infatti, secondo le informazioni di BFMTV, l’unità “cold cases” di Nanterre ha deciso di riaprire il caso con un atto d’accusa supplementare datato 18 novembre, per un omicidio commesso nel 1990 nei boschi di Saint-Aubin (Essonne). Un uomo è stato trovato legato a un albero con un proiettile in testa, ma l’autore del reato non è mai stato smascherato.
Ricordiamo che François Vérove si è suicidato nel settembre 2021, quando la giustizia stava per identificarlo come l’autore di diversi omicidi. Il suo gesto lascia dietro di sé potenziali confessioni e spiegazioni riguardanti una ventina di delitti che restano senza una risposta definitiva.
Una palla, un nodo di corda e un cartellino tricolore
Diversi elementi di questo fascicolo hanno guidato gli investigatori e il gip incaricato del caso, Nathalie Turquey, verso il profilo di “Grêlé”. Innanzitutto, sulla scena del crimine è stato trovato un proiettile PA MAC 50 da 9 mm. Un’arma utilizzata dai gendarmi, carica ricoperta da François Vérove tra il 1983 e il 1988. Quest’ultimo era un soldato della Guardia repubblicana prima di entrare nella polizia nazionale. Per quanto riguarda la vittima di questo omicidio commesso nel 1990, si trattava di un uomo, un designer industriale di nome Gibert G. Il suo libretto degli assegni è stato utilizzato più volte in giro per Parigi il giorno successivo, ad esempio per acquistare un videoregistratore. Secondo, il nodo della corda usato per immobilizzare la vittima. All’epoca dei fatti, il venditore di attrezzature menzionava un acquirente – potenzialmente François Vérove – che gli aveva consegnato una tessera tricolore della gendarmeria o della polizia. Un processo utilizzato da “le Grêlé” prima di agire, in relazione alla sua professione, che costituisce il terzo elemento chiave di questa indagine per l’omicidio commesso nel 1990 e di cui ora è sospettato.
Anche François Vérove aveva “acquistato la sua motocicletta da un privato della Seine-et-Marne con un assegno rubato”, come ricorda BFMTV. Per il momento è impossibile dire se questo assegno appartenesse al famoso Gilbert G. Gli investigatori hanno ora il compito di far analizzare questi assegni con perizia grafologica per vedere se la scritta corrisponde a quella di “Grêlé”.
Related News :