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un aereo della marina francese preso di mira dall’esercito russo durante un volo di sorveglianza nel Mar Baltico, la Francia denuncia “azione aggressiva”

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Un aereo della marina francese impegnato nella NATO, a bordo del quale c’era un giornalista dell’AFP, è stato preso di mira mercoledì 16 gennaio dall’esercito russo mentre sorvolava il Mar Baltico, è stato riferito. – lo abbiamo appreso giovedì da una fonte militare francese.

L’aereo, che stava effettuando un volo di sorveglianza nell’ambito di un dispiegamento dell’Alleanza in risposta ai danni ai cavi sottomarini, di cui sospetta la Russia, è stato vittima di un “tentativo di disturbo” e di una “designazione da parte di un centro di controllo antincendio radar”, secondo una comunicazione dell’esercito francese.

“Il fatto di illuminare con un radar i nostri aerei che operano in acque internazionali riflette un’azione aggressiva”, ha spiegato all’AFP il colonnello Guillaume Vernet, portavoce dello stato maggiore dell’esercito, e l’illuminazione qualifica in linguaggio militare l’atto di prendere di mira un obiettivo tramite radar.

Una simile iniziativa “non è eccezionale in questo settore” e “significa che la Russia non resta passiva”, ha tradotto.

La Russia ha così “fatto conoscere, in modo contenuto, la sua ostilità”, ma “il comportamento professionale dell’equipaggio (francese) ha permesso di evitare qualsiasi escalation” pur continuando la sua missione, ha inoltre dichiarato il colonnello Vernet.

Anche l’esercito russo aveva poco interesse a mettere in atto la sua minaccia perché “un attacco contro un aereo della NATO potrebbe provocare un’improvvisa e seria escalation con la NATO”, ha detto.

Il tipo di incidente subito dall’aereo francese, “piuttosto grave”, è “abbastanza diffuso” e “ben oltre i confini dell’Europa”, ha stimato il generale americano Christopher Cavoli, comandante delle forze NATO in Europa, durante un punto stampa giovedì a Bruxelles. .

L’aereo francese Atlantic 2 è decollato mercoledì dalla Bretagna (Ovest), con a bordo un giornalista dell’AFP. Ha trascorso quasi cinque ore al largo delle coste della Svezia e dei paesi baltici, controllando circa 200 navi, principalmente civili. Ma non sono stati individuati edifici sospetti.

Negli ultimi mesi nel Mar Baltico sono stati danneggiati diversi cavi sottomarini di telecomunicazione e di alimentazione. Leader ed esperti europei sospettano atti di “guerra ibrida” orchestrati dalla Russia.

Il 25 dicembre, il cavo elettrico EstLink 2, che collega Finlandia ed Estonia, e altri quattro cavi di telecomunicazione sono stati danneggiati, poche settimane dopo un danno simile a due cavi di telecomunicazione nelle acque svedesi.

La Eagle S, una petroliera battente bandiera delle Isole Cook e che si dice faccia parte della “flotta fantasma” russa, è sospettata di aver sabotato questi cavi dalla polizia finlandese, che ha invaso la nave e sequestrata per necessità di l’ indagine.