Ciao, o Parigi,
Lei mette il dito su una questione essenziale, il deterioramento della rappresentanza palestinese. Stiamo assistendo alla scomparsa definitiva dei fondatori del movimento nazionale palestinese, liberato dopo la guerra del 1967 dagli influssi arabi invasori, senza tuttavia vedere l’emergere di una nuova generazione e di un progetto politico adeguato agli sconvolgimenti avvenuti negli ultimi decenni.
Come si potranno però tenere elezioni a Gaza, e anche in Cisgiordania, teatro di una forma di guerra a bassa intensità? Dobbiamo ricordare che quando lo stanco leader dell’Autorità Palestinese, Mahmoud Abbas, ha rinviato a tempo indeterminato le elezioni previste per il 2021, ha beneficiato dell’approvazione dei paesi occidentali, tra gli altri, coinvolti in questo conflitto. Tale consultazione è essenziale per dare voce ai palestinesi, ma le condizioni devono essere soddisfatte, anche nella parte orientale di Gerusalemme, il che rappresenta, a dir poco, un’altra sfida…
Purtroppo non posso rispondere a tutte le vostre domande, che sono numerose e appassionate (a volte molto, molto appassionate!), ma vi ringrazio tutti per la vostra curiosità e per l’interesse che continuate ad avere per il nostro lavoro. Ci incoraggia.
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