Nel 2024 il mercato dei prodotti agricoli ha registrato andamenti divergenti. Mentre prodotti come cacao, caffè, succo d’arancia congelato e gomma hanno registrato buoni risultati, il cotone ha nuovamente subito pesanti perdite. A fine anno perse Il 14% del suo valore, stabilizzandosi a 68,4 centesimi per libbra dopo una leggera ripresa a febbraio, quando i prezzi hanno temporaneamente superato i 100 centesimi.
Questo autunno si aggiunge ad una tendenza al ribasso che dura da tre anni, con un calo del 3% nel 2023 e del 26% nel 2022. Questo calo segna un inasprimento della situazione del cotone, che continua a lottare di fronte a un eccesso di offerta e a una domanda fragile. Il calo dei prezzi del cotone è causato principalmente dall’eccesso di produzione e dalla domanda deludente. Nell’Africa occidentale, la produzione ha registrato una ripresa dopo un anno difficile nel 2022/2023, mentre in Brasile, il più grande esportatore mondiale, il raccolto ha raggiunto il record di 2,6 milioni di tonnellate nel 2023/2024, superando quello degli Stati Uniti. Allo stesso tempo, la domanda è rimasta stagnante, soprattutto nel Cineseil più grande importatore mondiale. Lì, le difficili condizioni economiche, insieme al rafforzamento del dollaro, hanno reso il cotone meno attraente per gli acquirenti. Anche i prezzi elevati del cotone hanno contribuito a limitare gli acquisti, esacerbando la debolezza della domanda. Le prospettive per il 2024 rimangono preoccupanti, con la produzione globale potenzialmente in fase di raggiungimento 26 milioni di tonnellate, aumentando le scorte globali a livelli record di 16,9 milioni di tonnellate.
Le previsioni per il 2024/2025 non suggeriscono miglioramenti significativi. Si prevede un calo delle importazioni cinesi 47% rispetto all’anno precedente, pari a soli 1,72 milioni di tonnellate. Questo calo della domanda cinese potrebbe esercitare ulteriore pressione sui prezzi del cotone, poiché la Cina accumula una scorta record di 8,1 milioni di tonnellate. Inoltre, è in aumento la concorrenza del poliestere, ricavato dal petrolio. Con un possibile aumento della produzione petrolifera, in particolare in Nord America e nei paesi del OPECil poliestere potrebbe diventare ancora più competitivo rispetto al cotone. Il poliestere, infatti, è già la fibra più utilizzata nell’industria tessile e la sua produzione potrebbe aumentare ulteriormente se i prezzi del petrolio scendessero, ampliando così il divario tra i due materiali.
Canada
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