Pochi giorni prima del ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, è stato raggiunto un accordo globale tra Israele e Hamas per porre fine alla guerra a Gaza. Annunciato per la prima volta da fonti vicine ai colloqui, questo accordo è stato confermato poche ore dopo dal primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abderrahmane al-Thani.
Ecco i punti dell’accordo confermati dal primo ministro del Qatar:
Liberazione degli ostaggi
Il cessate il fuoco entrerà in vigore domenica 19 gennaio. La prima fase, che inizierà subito dopo la sua entrata in vigore e durerà 42 giorni, dovrebbe vedere la liberazione di 33 ostaggi israeliani nei prossimi 42 giorni, mentre saranno rilasciati 250 prigionieri palestinesi. dai centri di detenzione.
“Hamas rilascerà 33 prigionieri israeliani, tra cui donne civili…, bambini, anziani, civili malati e feriti, in cambio di diversi prigionieri detenuti nelle carceri israeliane. I dettagli relativi alle fasi due e tre saranno definiti durante l’attuazione della prima fase”, ha affermato il Primo Ministro.
In totale, l’accordo vedrebbe il rilascio di circa 1.000 prigionieri palestinesi, esclusi i prigionieri d’élite di Hamas, che non saranno inclusi in questo primo rilascio.
Meccanismo di monitoraggio
Il Qatar, l’Egitto e gli Stati Uniti monitoreranno l’attuazione dell’accordo di tregua attraverso un meccanismo di monitoraggio istituito al Cairo.
“Verrà istituito un meccanismo di monitoraggio, gestito da Egitto, Qatar e Stati Uniti (i tre Paesi mediatori, ndr). Con sede al Cairo, questo meccanismo coinvolgerà un team congiunto dei tre paesi per monitorare l’attuazione dell’accordo”, ha dichiarato il Primo Ministro.
“Con l’approvazione delle parti negoziali, questa sera proseguiranno i lavori per completare gli aspetti esecutivi”, ha aggiunto.
Aiuti umanitari
La prima fase prevederà anche un aumento significativo degli aiuti umanitari a Gaza. Fino a 600 camion al giorno sarebbero autorizzati a consegnare forniture essenziali a Gaza. Come parte dell’accordo, anche l’esercito israeliano si ritirerà dal corridoio di Netzarim.
Gli abitanti di Gaza potranno ritornare nella parte settentrionale della Striscia di Gaza il 22° giorno dall’entrata in vigore dell’accordo. Inoltre, la maggior parte delle forze israeliane si ritirerà dal corridoio di Filadelfia, segnando un altro passo fondamentale verso la riduzione dell’escalation.
L’accordo prevede una tregua preliminare di sei settimane, compreso un graduale ritiro delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza.
Per garantire una transizione agevole, verrebbe dispiegata una forza di ispezione qatariota-egiziana, concentrata sulle ispezioni dei veicoli al punto di passaggio nel nord di Gaza.
Seconda e terza fase
La seconda fase dell’accordo inizierà il 43° giorno e durerà quarantadue giorni, con l’obiettivo di stabilire una pace duratura nella regione.
“I dettagli della seconda e della terza fase dopo il completamento della prima fase dell’accordo”, ha chiarito il ministro.
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