L’esercito iraniano ha inaugurato una moderna nave da ricognizione, hanno riferito mercoledì i media statali, mentre le forze armate conducono esercitazioni a livello nazionale volte a garantire la sicurezza degli impianti nucleari della Repubblica islamica.
“La prima nave di intelligence del paese, chiamata Zagros, è integrata nelle operazioni di combattimento della marina”, ha detto la televisione.
La nave, interamente prodotta localmente, è dotata di “sensori elettronici, un moderno albero integrato che consente un calcolo preciso degli effetti delle onde elettromagnetiche, capacità di intercettazione di elementi attivi e passivi, operazioni cibernetiche e una sorveglianza intelligente”, secondo questa fonte.
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Dalla scorsa settimana l’Iran sta portando avanti esercitazioni militari chiamate Eqtedar (“Potere” in persiano), che dovrebbero proseguire fino a metà marzo con la partecipazione dell’esercito e delle Guardie Rivoluzionarie, l’esercito ideologico della Repubblica Islamica.
“La nave Zagros sarà l’occhio vigile della Marina iraniana nelle profondità dei mari e degli oceani”, ha detto ai media il comandante della Marina, l’ammiraglio Shahram Irani.
Le manovre si concentrano sulla protezione dei siti nucleari iraniani, in particolare quelli di Natanz e Fordo nel centro del paese, così come quello di Khondab nell’ovest.
Le tensioni sul programma nucleare iraniano sono salite alle stelle durante il primo mandato di Donald Trump alla Casa Bianca, quando gli Stati Uniti si sono ritirati da uno storico accordo del 2015 che offriva a Teheran la liberazione dalle sanzioni internazionali in cambio di una limitazione delle sue ambizioni nucleari.
L’Iran ha aderito all’accordo finché Washington non si è ritirata unilateralmente nel 2018, per poi iniziare a rinnegare i suoi impegni.
Secondo il sito americano Axios, il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, ha recentemente presentato al presidente Joe Biden le opzioni per un possibile attacco americano agli impianti nucleari iraniani, se Teheran si muove verso lo sviluppo di un’arma nucleare prima della fine del suo mandato.
Gli iraniani difendono il diritto all’energia nucleare per scopi civili e negano di voler acquisire armi atomiche, cosa di cui l’Occidente li sospetta fortemente.
Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA), l’Iran è l’unico stato non dotato di armi nucleari ad arricchire l’uranio al 60%, vicino al 90% necessario per realizzare un’arma atomica.
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