“È incredibile. Non avevo mai sperimentato una cosa del genere in vita mia… È il traguardo più bello di tutta la mia carriera”. Negli occhi di Charlie Dalin l’emozione è palpabile. Interrogato sulla sua barca, lo skipper normanno, con sede a Port-la-Forêt nel Finistère, assapora questa vittoria. Gli ci sono voluti 64 giorni, 19 ore, 22 minuti e 49 secondi per tagliare il traguardo di quello che è soprannominato l’Everest dei mari, un leggendario giro del mondo senza sosta e senza assistenza.
Un record distrutto
Charlie Dalin non si limita a regalarsi una vittoria, il navigatore infrange, così, di oltre nove giorni il record stabilito da Armel le Cléac’h durante l’edizione 2016-2017. Il frutto di un duro lavoro. “Viviamo nel Vendée Globe da 4 anni.” Molto rapidamente, i pensieri di Charlie Dalin si sono rivolti alla sua squadra “il migliore del mondo” e verso la sua barca, Macif santé Prévoyance, “un gioiello”.
Una grande vendetta per Charlie Dalin. 4 anni fa, lo skipper tagliò il traguardo in prima posizione prima di classificarsi finalmente secondo dietro a Yannick Bestaven che aveva ricevuto un compenso per aver partecipato al salvataggio di Kévin Escoffier.
Mi sento come se avessi fatto una gara di 48 ore, è stato così intenso.
Il grande vincitore di questa edizione è atteso davanti al pubblico nel primo pomeriggio. Yoann Richomme, invece, dovrebbe tagliare il traguardo nella notte. Lo skipper di Paprec Arkéa, che ha condotto fino alla fine il duello al comando con Charlie Dalin, si prepara a conquistare il secondo posto. “L’avvento di marinai eccezionali”saluta Yann Eliès. La conferma anche, per il browser, “Dall’era del foil.” “Un inno all’audacia e alla grandezza umana”dal canto suo ha reagito il presidente della Repubblica.
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