In rappresaglia alle sanzioni occidentali contro la Russia, Mosca dichiarò guerra ai vini europei, e in particolare ai vini francesi.
Pubblicato il 01/11/2025 09:49
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Dal 20214 e dalle prime sanzioni dopo l’annessione della Crimea, in Russia vige l’embargo sui prodotti agricoli europei: da più di dieci anni è impossibile trovare formaggi francesi o salumi italiani. Ma se il governo russo non aveva osato, all’epoca, attaccare il vino, la guerra in Ucraina cambiò la situazione: i dazi doganali sulle importazioni di vino aumentarono gradualmente dal 12 al 25%, ma solo per i vini provenienti da paesi cosiddetti “ostili”. , cioè Europa, Stati Uniti, Giappone, Australia, Nuova Zelanda… Il prezzo di tutti i vini di questi paesi è quindi aumentato notevolmente, perché in aggiunta La logistica è più complicata, più costosa.
Conseguenza: la quota di mercato dei vini europei, italiani e francesi spagnoli è diminuita. I vini francesi hanno perso addirittura il secondo posto nella classifica delle importazioni di vino straniero, a vantaggio della Georgia. I vini italiani sono ancora primi, ma anch’essi in netto calo.
Le loro quote di mercato sono in aumento. Questi “paesi amici” sono il Sudafrica, il Cile e persino l’Argentina. Quest’anno abbiamo visto arrivare anche vini indiani e cinesi sul mercato russo. Questo è il nuovo patto nella geopolitica del vino. La quota di mercato dei vini russi, inoltre, si è rafforzata: rappresentano quasi il 50% del mercato in valore e il 60% in volume.
La produzione vinicola russa ha fatto enormi progressi negli ultimi anni, in quantità ma soprattutto in qualità. Si tratta principalmente di vini provenienti dalle rive del Mar Nero o dalle rive del Mar Caspio. Nel 2024, i vini russi hanno conquistato il secondo posto nelle vendite presso Simple Wine, la principale catena di vini premium in Russia. È una piccola rivoluzione, ed è la conseguenza delle sanzioni.
La Russia, che prima del 2014 produceva poco formaggio e soprattutto di qualità francamente media, ha gradualmente sviluppato il know-how caseario. Si è cominciato con le copie: troviamo Бри (brie) o Камамбер (camembert) che con i nostri formaggi hanno poco a che fare. Ma ne vediamo arrivare di nuovi, che sono formaggi stagionati davvero buoni e che hanno sostituito i loro omologhi francesi o italiani nei negozi di alimentari di lusso.
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