Informazioni chiave
- La Slovacchia minaccia di adottare misure di ritorsione contro l’Ucraina se non verrà trovata una soluzione per quanto riguarda il transito del gas.
- Il primo ministro Robert Fico dice che costerà alla Slovacchia un miliardo di euro a causa dell’aumento del prezzo del gas e 500 milioni di euro a causa della perdita dei diritti di transito.
- Suggerisce misure come la sospensione delle forniture elettriche di emergenza o la riduzione degli aiuti ai rifugiati ucraini.
La Slovacchia sta valutando misure di ritorsione contro l’Ucraina se non si troverà una soluzione alla decisione dell’Ucraina di interrompere il transito del gas russo. Lo ha affermato il primo ministro Robert Fico al termine del colloquio con il commissario europeo all’Energia Dan Jorgensen. Mentre Kiev ha posto fine al transito del gas russo attraverso il suo territorio il 1° gennaio, nel tentativo di tagliare le entrate a sostegno dello sforzo bellico di Mosca e consentire ad altri fornitori di soddisfare le richieste europee, la Slovacchia si trova ad affrontare significative ripercussioni finanziarie.
Secondo Fico queste ripercussioni comporteranno un costo annuo di un miliardo di euro a causa dell’aumento del prezzo del gas e di 500 milioni di euro a causa della perdita dei diritti di transito. Ha minacciato di adottare misure come l’interruzione delle forniture di emergenza di elettricità all’Ucraina a causa degli attacchi russi alla sua rete elettrica o il taglio degli aiuti ai rifugiati ucraini. Lui ha anche parlato della possibilità di sospendere gli aiuti umanitari o di usare il veto della Slovacchia sulle decisioni dell’Unione europea riguardo all’Ucraina, sottolineando che non intende peggiorare la tensione.
Contesto e analisi
Fico afferma che il diritto internazionale e le sanzioni non impediscono il transito del gas attraverso l’Ucraina. Egli sottolinea che l’aumento dei prezzi dell’energia avrà un impatto negativo sulla competitività dell’Unione europea, ed ha affermato che se il danno causato all’Unione europea e alla Slovacchia dovesse rivelarsi permanente, verranno prese misure reciproche. La Slovacchia e la Commissione europea hanno concordato di creare un gruppo di lavoro per affrontare questo problema.
Da quando è salito al potere nel 2023, Fico ha cambiato la politica estera della Slovacchia coltivando relazioni con la Russia e rifiutando di fornire aiuti militari all’Ucraina. La sua valutazione delle potenziali perdite della Slovacchia rimane incerta. Sebbene Eustream, l’operatore statale di trasporto del gas della Slovacchia, abbia registrato ricavi per 226 milioni di euro per tutto il transito del gas nell’anno fiscale terminato a luglio 2023 (che comprende una piccola parte di gas non russo), i calcoli di Fico non sono verificati.
Tentativi precedenti e conseguenze
La Slovacchia aveva precedentemente proposto soluzioni tecniche, inclusa l’assunzione della proprietà del gas russo prima che raggiungesse l’Ucraina, ma queste soluzioni sono state respinte da Kiev al vertice UE di dicembre. Pochi giorni dopo, Fico ha incontrato il presidente russo Vladimir Putin a Mosca per discutere la questione. La Slovacchia, che per soddisfare il proprio fabbisogno dipende da un contratto con la società russa Gazprom per 4-5 miliardi di m3 di gas all’anno e che si rifornisce di circa 3 miliardi di m3 dalla Russia attraverso l’Ucraina, acquista ora gas naturale liquefatto (GNL) da aziende come BP, ExxonMobil, Shell, Eni e RWE.
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