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il Quai d’Orsay convoca l’ambasciatore iraniano

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La Francia ha convocato venerdì l’ambasciatore iraniano a Parigi per denunciare la situazione degli “ostaggi di Stato” francesi tenuti, a suo dire, dalla Repubblica islamica, ha annunciato il suo ministero degli Esteri. “Abbiamo ribadito con la massima fermezza la nostra richiesta di rilascio immediato dei cittadini francesi tenuti in ostaggio dallo Stato” a Teheran, la cui situazione è “insopportabile, con condizioni di detenzione indegne che, per alcuni, rientrano, secondo il diritto internazionale, nella tortura”, ha affermato il ministro. ministero.

Arrestati tre francesi

Tre francesi sono ancora detenuti in Iran. Una coppia, Cécile Kohler e Jacques Paris, sono detenuti dal maggio 2022 e accusati dalle autorità di “spionaggio”, cosa che i loro parenti negano. Anche un terzo, di nome Olivier ma il cui cognome non è stato reso pubblico, è detenuto dal 2022.

L’Iran, che detiene diversi cittadini occidentali o binazionali, è accusato dai suoi sostenitori e dalle ONG di usarli come merce di scambio nei negoziati da stato a stato.

“Si consiglia di non recarsi in Iran”

“La mobilitazione delle autorità francesi per ottenere la liberazione dei nostri connazionali e il sostegno alle loro famiglie e ai loro cari resta totale”, ha aggiunto il Quai d’Orsay. “In questo contesto, si raccomanda ai cittadini francesi di non andare in Iran” e a quelli che sono già lì di andarsene “a causa del rischio di arresto e detenzione arbitraria”, ha insistito, come aveva già fatto all’inizio del settimana.

La Svizzera chiede “un’indagine completa” sulla morte di un cittadino iraniano

La Svizzera chiede “un’indagine approfondita” sulle circostanze della morte di un suo cittadino, che le autorità iraniane, accusate di spionaggio, sostengono si sia suicidato in carcere. A causa di questa accusa l’accesso consolare è stato rifiutato ai diplomatici svizzeri. Le autorità iraniane hanno informato del suicidio di “questo uomo di 64 anni che si recava in Iran come turista e che da quasi 20 anni non aveva un domicilio in Svizzera”, sottolinea il DFAE senza rivelare la sua identità.

«Anche il rimpatrio della salma in Svizzera costituisce una priorità assoluta e dovrebbe avvenire nei prossimi giorni», precisa il ministero svizzero, precisando che «ad oggi nessun cittadino svizzero è detenuto in Iran».

Liberato il giornalista italiano

Un giovane giornalista italiano è stato arrestato a Teheran il 19 dicembre durante un viaggio di lavoro prima di essere rilasciato e poter ritornare in Italia mercoledì. Cecilia Sala è stata arrestata pochi giorni dopo l’arresto negli Stati Uniti e in Italia di due iraniani sospettati dalla giustizia americana di trasferimento di tecnologie sensibili.

Alla domanda se l’Italia avesse ottenuto il suo rilascio in cambio dell’impegno a liberare Mohammad Abedini, detenuto su richiesta di Washington da dicembre, diversi membri del governo italiano hanno negato. “Gli stessi iraniani hanno separato i due casi”, ha assicurato il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani.

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