L’ambasciatore iraniano a Parigi è stato convocato dalla Francia per denunciare la situazione degli “ostaggi di Stato” francesi detenuti, a suo dire, dalla Repubblica islamica. Ad oggi, tre francesi sono ancora detenuti in Iran.
La Francia ha convocato venerdì l’ambasciatore iraniano a Parigi per denunciare la situazione degli “ostaggi di Stato” francesi tenuti, secondo quanto riferito, dalla Repubblica islamica, ha annunciato il suo Ministero degli Affari Esteri in un comunicato stampa.
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A Teheran è stata ribadita con la massima fermezza la nostra richiesta di liberazione immediata dei cittadini francesi tenuti in ostaggio dallo Stato, la cui situazione è “insopportabile, con condizioni di detenzione indegne che, per alcuni, rientrano, secondo il diritto internazionale, nella tortura”, ha sottolineato il Ministero. disse.
Tre francesi detenuti in Iran
Tre francesi sono ancora detenuti in Iran. Una coppia, Cécile Kohler e Jacques Paris, sono detenuti dal maggio 2022 e accusati dalle autorità di “spionaggio”, cosa che i loro parenti negano. Anche un terzo, di nome Olivier ma il cui cognome non è stato reso pubblico, è detenuto dal 2022.
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L’Iran, che detiene diversi cittadini occidentali o binazionali, è accusato dai suoi sostenitori e dalle ONG di usarli come merce di scambio nei negoziati da stato a stato. “La mobilitazione delle autorità francesi per ottenere la liberazione dei nostri connazionali e il sostegno alle loro famiglie e ai loro cari resta totale”, ha aggiunto il Quai d’Orsay.
“In questo contesto, si raccomanda ai cittadini francesi di non andare in Iran” e a quelli che sono già lì di andarsene “a causa del rischio di arresto e detenzione arbitraria”, ha insistito, come aveva già fatto all’inizio del settimana.
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Liberato il giornalista italiano
Un giovane giornalista italiano è stato arrestato a Teheran il 19 dicembre durante un viaggio di lavoro prima di essere rilasciato e poter ritornare in Italia mercoledì.
Cecilia Sala è stata arrestata pochi giorni dopo l’arresto negli Stati Uniti e in Italia di due iraniani sospettati dalla giustizia americana di trasferimento di tecnologie sensibili.
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Alla domanda se l’Italia avesse ottenuto il suo rilascio in cambio dell’impegno a liberare Mohammad Abedini, detenuto su richiesta di Washington da dicembre, diversi membri del governo italiano hanno negato.
“Gli stessi iraniani hanno separato i due casi”, ha assicurato il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani.
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