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il presunto attentatore avrebbe già “mirato al volto” di Mohamed, suo vicino di casa, con una pistola

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Mohamed vive a Marcinelle. Sabato scorso la porta del suo garage è stata crivellata di proiettili. È stato il sospettato di 19 anni, accusato dell’omicidio del ciclista Leernes, a sparare. In realtà tutto è iniziato giovedì, qualche giorno prima, quando Mohamed ha attirato l’attenzione del suo vicino.

Ci siamo fissati per due minuti, ad un certo punto lui si è avvicinato a me ed ha tirato fuori una pistola. Ha mirato al mio viso. Quindi in quel momento non capivo la portata della situazione, sapendo che era giovane. Ho mantenuto la calma, ho preso il telefono e ho contattato la polizia dando le spalle alla persona“.

Viene sporta denuncia, il sospettato viene arrestato e interrogato. Ma torna due giorni dopo e spara alle porte del garage. Il vicino di Mohamed viene arrestato dalla polizia locale di Charleroi, in seguito al panico provocato dalle detonazioni. La sua arma non è stata sequestrata.

Guardando fuori dalla finestra, mi accorgo di riconoscere lo stesso individuo che due o tre giorni prima mi aveva minacciato con una pistola, e che attualmente sta sparando contro il mio garage. A quel punto ho avvisato direttamente le forze dell’ordine. Lo vedo scappare“, dice.

Mohamed ci accompagna nella sua stanza dei rifiuti, dietro la porta colpita dai colpi: “In questo garage della spazzatura, i proiettili sono passati e hanno colpito anche i muri. Sfortunatamente, se qualcuno avesse portato fuori la spazzatura a quell’ora, avrebbe potuto essere colpito dai proiettili di quell’individuo“.

Mohamed è francese, con la sua azienda installa da un anno la fibra ottica nella regione di Charleroi. Non conosce il sospettato 19enne, ma si rende conto oggi che quando è stato minacciato con la pistola, per una semplice occhiata, Bernard, il ciclista di Leernes, era già stato ucciso.

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