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Mayotte: “L’emergenza è il flusso di cassa per le piccole e medie imprese”, secondo il Medef locale

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Il presidente del Medef di Mayotte denuncia, mercoledì, la preoccupazione del mondo economico di Mayotte che ha “l’impressione” di “non essere preso in considerazione”.

Pubblicato il 01/08/2025 14:58

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Edifici danneggiati a Mamoudzou dopo il passaggio del ciclone Chido a Mayotte, 21 dicembre 2024. (PATRICK MEINHARDT/AFP)

“L’emergenza è il flusso di cassa per le piccole e medie imprese” chiede, mercoledì 8 gennaio, a franceinfo Carla Baltus del Medef di Mayotte, a meno di un mese dal passaggio del ciclone Chido che ha devastato l’arcipelago. Il disegno di legge d’urgenza per la ricostruzione di Mayotte è stato presentato mercoledì al Consiglio dei ministri.

Il presidente del Medef di Mayotte si rammarica che il ministro degli Esteri Manuel Valls non abbia riunito il mondo economico di Mayotte durante la sua visita nell’arcipelago: “Lo troviamo del tutto inaccettabile” et “Ciò preoccupa il mondo economico di Mayotte, che ha l’impressione di non essere presi in considerazione. Vogliamo davvero, fortemente, essere gli attori di questa ricostruzione”, spiega.

Il primo ministro François Bayrou aveva promesso di coinvolgere tutti i Mahorai nella ricostruzione di Mayotte: “Sono le azioni che precedono le promesse ad essere autentiche. È un peccato. Non voglio entrare in polemica, mi auguro che questa venga rapidamente recuperata e che ci siano momenti in cui possiamo esprimerci e portare anche la nostra conoscenza del nostro territorio”, ha spiegato Carla Baltus.

Nel frattempo, secondo lei, questa legge d’emergenza non soddisfa le aspettative del mondo economico. “Quello che aspettavamo erano contanti, in particolare il Fondo di solidarietà, perché molti imprenditori hanno perso tutto e hanno bisogno di una mano. Questo è urgente. Siamo tra poco a un mese dal ciclone e non abbiamo un euro di aiuti”ha detto.

Per rilanciare l’economia mahoreana, fino al 31 marzo saranno sospesi i contributi previdenziali per datori di lavoro e lavoratori autonomi. Carla Baltus chiede un “sospensione” contributi sociali. “Non potremo pagare qualcosa che oggi non possiamo pagare con un fatturato che non esiste più”spiega.

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