Un appello urgente per il restauro

Situata nel centro storico, comunemente chiamato Place d’Armes, la sede dell’ufficio del sindacato degli artisti della wilaya di Annaba, presieduto da Warda Boutaghane, è in pericolo di rovina. Rischia di crollare se non si farà nulla nei prossimi giorni. Il suo restauro è urgente per evitare una possibile catastrofe umana. “Ogni giorno siamo esposti a un pericolo sempre presente. Io e i membri dell’ufficio continuiamo a lavorare in pessime condizioni. Per questo mi rifiuto di ricevere gli artisti, perché temo per la loro incolumità. Ho paura che succeda loro un incidente”, ha dichiarato Warda Boutaghane, presidente dell’ufficio del sindacato degli artisti della wilaya di Annaba. E continua: “I nostri artisti meritano un bel posto dove incontrarsi. Per questo lancio, a nome di tutti gli artisti della wilaya, un appello alle autorità affinché provvedano al più presto al suo restauro”. “Attualmente sto elaborando i file degli artisti nell’atrio di questa sede, perché tutti gli uffici sono in rovina”, ha aggiunto. Inoltre, questa sede, che appartiene alla locale Unione Generale dei Lavoratori Algerini (UGTA) e che risale all’epoca coloniale, non è mai stata oggetto di lavori di sviluppo e ristrutturazione. “Chiediamo ai funzionari interessati di intervenire al più presto possibile per ripristinare la sede che occupiamo, prima che si verifichi un crollo o un incidente”, ha concluso Warda Boutaghane. Per gli artisti della regione, questa sede rappresenta anche un luogo simbolico e uno spazio essenziale per lo scambio culturale. Il restauro di questo edificio potrebbe essere anche l’occasione per valorizzare un patrimonio architettonico ereditato dall’epoca coloniale, creando al contempo uno spazio di lavoro dignitoso e sicuro per gli artisti. Il restauro di questa sede potrebbe quindi servire come punto di partenza per una più ampia mobilitazione a favore degli attori culturali della wilaya. Si prevede una rapida mobilitazione delle autorità locali per evitare che questo sito cada definitivamente nell’oblio.

Nejmedine Zéroug