L’annuncio della morte di Jean-Marie Le Pen è stato dato questo martedì (01/07/2025) dalla sua famiglia. L’uomo soprannominato “il diavolo della Repubblica” è morto all’età di 96 anni. Era ricoverato in un ospedale della regione parigina da metà novembre 2024 e viveva ritirato dalla vita pubblica dopo la sua cacciata dalla guida del partito da lui fondato, il National Fronte (FN), nel 2011.
Prima di essere messo da parte da sua figlia Marine, incarnava l’estrema destra sulla scena politica e polarizzava la società francese. Marine Le Pen subentra e trasforma la FN nel Rally Nazionale (RN).
L’attuale presidente della RN, Jordan Bardella, ha reso omaggio su X a Jean-Marie Le Pen in questi termini: “Impegnato sotto l’uniforme dell’esercito francese in Indocina e Algeria, tribuno del popolo all’Assemblea nazionale e al Parlamento europeo, ha sempre servito la Francia, difendendone l’identità e la sovranità”.
Il duello Pen-Chirac nel 2002
Jean-Marie Le Pen è stato finalista alle elezioni presidenziali del 2002 contro Jacques Chirac.
Il giurista maliano Mahamadou Dianka ricorda: “Fu una grande sorpresa all’epoca, perché la gente si aspettava un duello tra il PS con Lionel Jospin, ovviamente, e l’RPR di Jacques Chirac, presidente uscente per il suo secondo e ultimo mandato. . Ma, con sorpresa di tutti, l’elettorato francese si è concentrato su Jean-Marie Le Pen, secondo classificato e finalista contro Jacques Chirac. Penso che anche in quel periodo ci fosse il famoso fronte repubblicano, in Francia, contro Le Pen, che all’epoca era totalmente demonizzato. Ma l’acqua è passata sotto i ponti della Senna e oggi ne è erede la figlia, con il partito che oggi hanno riformato. Hanno superato questa fase di demonizzazione e oggi votare per il Front National, che è anche il partito leader in Francia, è diventato una cosa comune nella politica francese”.
Questa presenza al secondo turno ha poi mobilitato milioni di persone che hanno manifestato in Francia contro il razzismo, l’antisemitismo e la xenofobia che incarna. Jean-Marie Le Pen divenne famoso per le sue provocazioni pubblicizzate: contro gli immigrati, i musulmani, gli ebrei, anche contro i suoi avversari politici, oppure contestando l’importanza storica delle camere a gas utilizzate dai nazisti durante la Seconda Guerra. mondo, tra le altre dichiarazioni.
Più volte, i suoi commenti lo hanno portato a essere condannato in tribunale, in particolare per insulto pubblico e contestazione di crimini contro l’umanità.
Sostegno in Africa
Sebbene si opponesse alla decolonizzazione in Africa (in particolare durante la guerra d’Algeria), il leader di estrema destra trovò sostegno tra alcuni leader del continente. I patrioti ivoriani, fedeli a Laurent Gbagbo, avevano così preso l’abitudine di marciare a Parigi insieme al FN il 1° maggio, per celebrare Giovanna d’Arco.
Nel 1987 Jean-Marie Le Pen programma un viaggio in Africa. Si recò a Libreville per incontrare l’allora presidente del Gabon, Oma Bongo Odimba, poi in Costa d’Avorio dove fu ricevuto da Félix Houphouët-Boigny che il leader frontista propose come vincitore del Premio Nobel per la pace. D’altro canto, le proteste contro la visita di Jean-Marie Le Pen a Dakar e Kinshasa lo hanno costretto ad interrompere il suo tour.
“Non piangeremo Jean-Marie Le Pen”
In Senegal, secondo il politologo Mamadou Seck, “Jean-Marie Le Pen ha ancora segnato la storia politica della Francia e per estensione anche quella dell’Africa. Per chi conosce un po’ i legami che sono sempre esistiti tra la Francia e l’Africa, soprattutto l’Africa. La sua esperienza è intrinseca alla storia politica dell’Africa francofona. Per fare un certo numero di discorsi negli anni ’70 e ’80, un discorso xenofobo, razzista, ecc., per farcela, bisognava avere coraggio. chiacchiere.. Non è una persona insignificante nella storia politica francese. Il Senegal non ha avuto una storia personale diretta con Jean-Marie Le Pen, anche se ricordiamo ovviamente che Marine Le Pen è stata qui. nel Senegal. Non piangeremo Jean-Marie Le Pen”.
Successivamente, Jean-Marie Le Pen è stato invitato in Guinea Equatoriale da Teodoro Obiang Nguema. Ex membri del Fronte Nazionale sono diventati addirittura consigliere di Moïse Tschombe, consigliere di François Tombalbaye (ex presidente del Ciad) e persino ministro di Jean-Bedel Bokassa, nella Repubblica Centrafricana.
Un’estrema destra sempre più forte
Secondo Thomas Borrel, dell’associazione Survie, “Jean-Marie Le Pen incarna l’impunità dei crimini coloniali poiché lui stesso, come torturatore durante la guerra d’Algeria, non si è mai preoccupato di questi crimini. E poi, egli incarna la transizione definitiva dal colonialismo nella sua forma più brutale e presunta, a una forma di neocolonialismo che si ispira in definitiva alle stesse idee e con la stessa matrice ideologica profondamente razzista, a partire da Jean-Marie Le Pen, come Politico francese, fortemente ancorato al dibattito politico con tesi xenofobe e razziste. Il rischio, con la sua scomparsa, è che si dica che tutto questo appartiene ad un passato passato e che, oggi, queste domande non si pongono più. , ovviamente, si registrano sempre più dichiarazioni apertamente razziste e xenofobe all’interno dello stesso governo. Abbiamo politiche migratorie assolutamente criminali e abbiamo una politica africana che rimane una politica di dominio e di conquista.
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