Non appena è stato reso pubblico l’annuncio della morte di Jean-Marie Le Pen, è stato diffuso un comunicato stampa della presidenza. Non firmato direttamente da Emmanuel Macron, questo testo che sorvola sugli aspetti più controversi del fondatore del FN non ha mancato di provocare la reazione di coloro che circondano il presidente della Repubblica, poiché suggerisce implicitamente una certa visione politica…
Macronie dovrebbe rendere omaggio a Jean-Marie Le Pen nel momento in cui è sottoposta a un processo in collusione con l’estrema destra? Per Emmanuel Macron la questione non si pone. Il Presidente della Repubblica non ha perso tempo nel reagire alla morte del fondatore del FN, avvenuta martedì 7 gennaio. Un comunicato stampa è stato inviato alla stampa dall’Eliseo appena 1h30 dopo l’annuncio della morte di Jean-Marie Le Pen. “Non poteva restare in silenzio, visto il suo peso politico per più di mezzo secolo”ammette all’Off Investigation un interlocutore abituale del Capo dello Stato. Il necrologio del palazzo era pronto da tempo, preparato da Bruno Roger-Petit, consigliere “della memoria” di Emmanuel Macron.
Anche se non ha firmato il comunicato stampa con il suo nome, come ha fatto per altre personalità decedute, il Presidente della Repubblica menziona comunque un “figura storica dell’estrema destra” non “il ruolo nella vita pubblica del nostro Paese da quasi 70 anni (…) è ora sottoposto al giudizio della Storia”.
Una formulazione racchiusa in poche righe, volutamente ambigue: Jean-Marie Le Pen sarà riconosciuto per quello che è stato, un politico con posizioni razziste e antisemite, che ha praticato la tortura durante la guerra d’Algeria, oppure le massime autorità in il paese ignora le sue turpitudini?
Macron, Bayrou: due omaggi
“Tendiamo a pensare che non sarà così ma ognuno può leggere quello che vuole in questa frase, è puro Macron”strilla uno dei suoi ex consiglieri. Per lui il presidente cerca di apparire al di sopra dei partiti, come un “padre della nazione”. Traduzione: spetta al popolo sovrano apprezzare l’azione di Jean-Marie Le Pen. “Poteva andare peggio, almeno non l’ha postato sui suoi social”sospira un deputato macronista, riferendosi alla reazione di François Bayrou sui social network.
Il Primo Ministro infatti ha accolto con favore “una figura nella vita politica francese”aggiungendo: “Sapevamo, combattendolo, che combattente fosse”.
Una formula che non passa a sinistra ma anche nel campo presidenziale. “Voleva divertirsi con questa formula ben realizzata ma è goffo, come sempre”geme il deputato macronista. Il capo del governo riconosce le qualità dell’ex boss dell’estrema destra, più volte condannato per violenza, antisemitismo e razzismo, mentre la sopravvivenza del suo governo dipende solo da Marine Le Pen. Resta il fatto che il laconicismo circostanziato mostrato da Emmanuel Macron non può nascondere il suo ampio flirt con il Raggruppamento Nazionale. Dopo essere stato eletto con la promessa di rinnovamento democratico nel 2017, il Presidente della Repubblica si è gradualmente allineato alla RN per le questioni relative all’immigrazione e all’istruzione, stigmatizzando «lavoro»IL “follia transgender”io“Islamo-sinistra” e il “separatismo” dovrebbero provenire da comunità musulmane. Lo scioglimento, deciso in sordina nonostante l’opposizione della classe politica, tra cui il primo ministro Gabriel Attal e i presidenti del Senato e dell’Assemblea nazionale, ha favorito la RN, che è diventata il primo gruppo politico a mandato elettorale.
Emmanuel Macron, questo falso baluardo contro l’estrema destra
Nel 2022 Emmanuel Macron ha ricevuto Marine Le Pen con gentilezza all’Eliseo, al punto che sua moglie Brigitte ha baciato il capo della RN, come documentato dal giornalista Marc Endeweld. Nel 2019, il presidente della Repubblica ha telefonato a Jean-Marie Le Pen dopo l’aggressione subita dalla moglie Jany a Saint-Cloud. Secondo Jean-Marie Le Pen, l’attuale inquilino dell’Eliseo possiede tutte le qualità di un buon presidente, come ha spiegato a BFMTV: “Servono morale, fisico, mentalità e psicologia assolutamente eccezionali. Ma credo che in questo ambito Macron sia piuttosto dotato, ha superato gli esami ormai da un po’”.
Emmanuel Macron ha ricevuto nuovamente con lode quest’estate Marine Le Pen all’Eliseo durante le consultazioni dei gruppi politici dell’Assemblea dopo lo scioglimento, giudicandola “serio e tranquillo”secondo L’Espresso. Un modo per legittimarlo come ha fatto con Jordan Bardella l’estate scorsa accogliendolo durante gli “Incontri di Saint-Denis”. Ha prestato servizio anche il suo consigliere, Thierry Solère” ufficiale di collegamento tra il campo presidenziale e la Marina Militare » durante le cene organizzate a casa sua, come ha rivelato Libé durante le ultime elezioni legislative. Le rivelazioni del giornale, debolmente smentite dall’Eliseo, hanno suscitato scandalo, mentre Macronie ha sfruttato appieno il “fronte repubblicano” durante le ultime elezioni del 2017 e 2022, ma soprattutto nel 2024.
Uno sbarramento repubblicano scatenato per la prima volta dal punteggio di Jean-Marie Le Pen, arrivato contro ogni aspettativa al secondo turno delle elezioni presidenziali del 2002. “In fondo, possiamo chiederci se la barriera repubblicana non sia morta con Jean-Marie Le Pen”si chiede Jean-Bernard Gaillot-Renucci, consigliere politico e nell’animo chiraciano. Con il suo comunicato Emmanuel Macron si guarda bene dallo schierarsi nel merito. E per una buona ragione, brutalizzando il dibattito pubblico e indebolendo le garanzie democratiche, il Presidente della Repubblica ha contribuito a stabilire i fondamenti di Jean-Marie Le Pen per i suoi eredi nel 2027.
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