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“Hai finito di ridere?” Come va la satira, dieci anni dopo Charlie

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“Hai finito di ridere?” È attraverso un numero speciale ricco di disegni che Il quotidiano, Il quotidiano berlinese di sinistra ricorda gli attentati avvenuti tra il 7 e il 9 gennaio 2015 a Parigi.

“Come si diventa un fumettista famoso?

“Dobbiamo essere abbattuti.”

Questo è il disegno di Matthias Hühn che il giornale ha scelto per la copertina.

All’interno del numero, una dozzina di pagine speciali in cui editorialisti e autori pubblicano il loro pensiero sulle commemorazioni. Al centro, in particolare, un articolo sulla natura soggettiva e l’evoluzione dell’umorismo come lo percepiamo in Germania, che ha anche la sua parte di polemiche che coinvolgono comici e libertà di espressione; la testimonianza del caporedattore dell’Effimero Charlie tedesco; o anche un omaggio in disegni della sezione satirica Vérité.

Quest’ultimo, trentenne, dovrà continuare la lotta comune Charlie, dice l’editore responsabile delle pagine : “L’attacco islamista contro Charlie Hebdo ci insegna: solo la compostezza umoristica ci permette, in una certa misura, di tollerare la natura ostinata dell’ideologia”. scrive il giornalista.

“In questi tempi difficili […]è importante mantenere il senso dell’umorismo e le idee chiare”.

“Qualunque cosa accada, abbiamo bisogno di un fatalismo dinamico, il più impavido possibile, nonostante tutte le sofferenze, tutte le afflizioni. Dobbiamo e possiamo ridere di tutti questi smarrimenti sinistri e stupidi, che purtroppo spesso sono pericolosi”.

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