A novembre, il Canadian Competition Bureau ha avviato un procedimento contro Google, stabilendo che il più grande fornitore canadese di tecnologia pubblicitaria su Internet aveva abusato della sua posizione dominante adottando “un comportamento inteso a garantire il mantenimento e il consolidamento del suo potere commerciale. I fondi sono stati versati al Canadian Journalism Collective, un’organizzazione no-profit creata appositamente per gestire la distribuzione di questo denaro, ha confermato all’AFP un portavoce di Google. Il gruppo americano intende continuare a rispettare gli impegni assunti nell’ambito di questo accordo, che prevede un nuovo pagamento alla fine del 2025, ha aggiunto questo portavoce. Paul Deegan, presidente di News Media Canada, un’organizzazione che rappresenta centinaia di editori, ha accolto con favore un accordo che offre una remunerazione “molto più alta” di quella fatta altrove, con ogni mezzo di informazione in grado di sperare di ottenere 20.000 dollari canadesi per giornalista.
Il gruppo californiano è attualmente davanti ai tribunali degli Stati Uniti. A novembre il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha chiesto a un giudice di ordinare la vendita del suo motore di ricerca Chrome, che è stato criticato per pratiche anticoncorrenziali. In un altro processo, una giuria di un tribunale federale di Washington ha già ritenuto Google colpevole di pratiche anticoncorrenziali nella ricerca su Internet. Le pratiche pubblicitarie di Google sono oggetto di indagini o procedimenti anche nel Regno Unito e nell’Unione Europea.
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