Non pensavamo molto al canadese prima delle sue sei partite consecutive all’estero, è uscito ad un punto dal posto per i playoff. Chi ci avrebbe scommesso prima di Natale?
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Non è uno scherzo, il canadese adesso ha 39 punti, uno in meno dei Columbus Blue Jackets, e dei Pittsburgh Penguins che però hanno giocato una partita in più. Anche i Senators hanno 40 punti, ma hanno una partita in meno sul canadese.
Se ha vinto la sua ultima partita di questo lungo viaggio, può dire un grande ringraziamento al portiere Jakub Dobes che si è imposto sotto rete, cedendo solo una volta a Mikko Rantanen in avvio di partita, un gol segnato in numeri vantaggio.
Il grande ceco ha giocato con così tanta sicurezza davanti alla sua rete che arriviamo a dimenticare che si tratta di un debuttante di 23 anni che stava giocando solo la sua seconda partita nella NHL.
Rantanen, anche se è stato l’unico giocatore dell’Avalanche a ostacolarlo, avrà sicuramente degli incubi ripensando a Dobes che gli ha rubato gol alla fine del secondo e terzo periodo oltre a chiudergli la porta. porta in sbarramento.
Come un gentiluomo
Possiamo dire che Dobes ha giocato da uomo davanti alla rete canadese perché è stato stoico, anche quando Ross Colton, nel primo periodo, e Artturi Lehkonen, al supplementare, sono entrati in forte contatto con lui.
È grande e forte e non si lascia prendere nemmeno nei momenti critici.
Lo abbiamo visto chiaramente quando si è alzato davanti a Lehkonen quando quest’ultimo è apparso in contropiede dopo essere uscito dall’area di rigore durante i tempi supplementari. Dobes non ha mai battuto ciglio. Anche nella sparatoria dove non ha ceduto nulla a Jonathan Drouin partito prima di Rantanen.
Nonostante ciò, quello che era davanti alla rete del Laval Rocket meno di due settimane fa ha concesso solo un gol su 57 tiri nelle sue prime due partite da titolare in NHL. Si tratta di un campione di piccole dimensioni, ma proprio come nel caso contro i Florida Panthers una settimana fa, ha dato alla sua squadra una grande possibilità di vincere.
Combattività
Il canadese conclude quindi la sua trasferta di sei partite con un record di quattro vittorie e due sconfitte oltre ad avere un record di sette vittorie e tre sconfitte nelle ultime dieci uscite. Se lo avete previsto, dovremo avere una prova scritta.
Il contrasto tra la squadra attuale e quella vista fino a metà dicembre è stridente. Fino a quel momento la squadra era stata fragile nel subire gol, cedendo spesso una seconda volta nei minuti successivi.
Negli ultimi incontri è avvenuto il contrario, poiché la squadra ha dimostrato di essere resiliente e risoluta di fronte alle avversità.
In una seconda partita in altrettante sere e dovendo cambiare fuso orario oltre a ritrovarsi nell’aria rarefatta del Colorado, il canadese avrebbe potuto piegare le ginocchia, ma anche se gli Habs hanno impiegato quasi undici minuti e nove minuti per ottenere un primo tirato nei primi due periodi, non è mai stato declassato dagli Avalanche.
E quando Rantanen ha aperto le marcature, a metà del primo periodo, i Bleu-blanc-rouge hanno premuto il pedale e non hanno mostrato segni di stanchezza.
Non ce ne andiamo spaventati, ma comincia a fischiare e con otto partite su dodici al Bell Centre da qui a fine mese, la squadra di Martin St-Louis ha l’opportunità di mettersi in gioco posizione ancora più interessante per la dirittura d’arrivo.
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