Come al solito, la famiglia di Or Levy, ostaggio israeliano tenuto da Hamas nella Striscia di Gaza, si è ritrovata davanti all’ingresso del Museo d’Arte di Tel Aviv. Zii, zie, cugini, genitori tengono alto il suo ritratto. Solo l’età del prigioniero, rapito mentre partecipava al festival Tribe of Nova, nel sud del Paese, il 7 ottobre 2023, è stata cancellata: 34, invece di 33 anni. “Siamo rimasti delusi tante volte, è difficile essere ottimisti, ma oggi penso che qualcosa possa succedere”confida cautamente a suo fratello, Michael Levy.
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A Tel Aviv, le famiglie degli ostaggi e i loro sostenitori si sono ritrovati a tarda sera, sabato 4 gennaio, nella piazza dove da mesi avevano preso l’abitudine di ritrovarsi nei fine settimana. Ma questa volta, un soffio di speranza travolge la folla di diverse centinaia di persone radunate davanti a un gigantesco bancone: a 456 giorni dal massacro perpetrato dai commando di Hamas accompagnato dalla cattura di ostaggi in territorio israeliano e dall’inizio della guerra a Gaza che seguito.
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