Quante volte abbiamo preso in mano il telefono per sentirlo grugnire, senza preamboli, con questa voce che racchiudeva parole e sintassi affrettata: “Non capisci niente! » Quello che seguì fu uno scontro urlante, una supplica, una conferenza o tutti e tre insieme. Claude Allègre non chiamerà più. È morto sabato 4 gennaio, ha annunciato suo figlio all’Agence France-Presse. Aveva 87 anni.
Personaggio sorprendente ed esplosivo. Folto e inventivo, perentorio e divertente, fastidioso quanto accattivante, riformatore quanto errore, volontario quanto vulcanico. Affermando le sue verità fino alla malafede, iconoclasta per principio, brutale per convinzione. Ribelle, ma con un forte appetito per il potere, sempre di corsa, sferzando e arrampicandosi, sempre angusto, nelle convenzioni come nel suo costume. “Non credo nelle riforme che si fanno con il consenso” era il suo credo. Nel bene, a volte nel male, lo ha costantemente dimostrato, nella sua vita di scienziato come in quella di ministro.
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svizzero
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