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Perché Donald Trump sta tenendo d’occhio la Groenlandia e Panama

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DECRITTO – Il presidente eletto rivendicò brutalmente il controllo dell’isola e dell’istmo per conto degli Stati Uniti. Un espansionismo anacronistico che sottolinea la volontà di contenere la Cina.

Donald Trump, poche settimane prima di entrare effettivamente in carica, ha dato un’enfasi inaspettata al suo destino: l’espansione territoriale degli Stati Uniti. Dalla metà di dicembre, il presidente eletto ha moltiplicato brevi frasi e messaggi sui social network per sottolineare gli enormi interessi economici e di sicurezza che l’America trarrebbe dal prendere il controllo della Groenlandia e di Panama.

Il futuro leader, fedele alla sua mentalità di promotore immobiliare alla ricerca di nuovi progetti di espansione, ha già dimostrato il suo imperialismo. In autunno propose al Canada di diventare il «51e Stato » e ha chiamato il primo ministro Justin Trudeau a « governatore ». Se l’ambizione canadese sembra solo uno scherzo di cattivo gusto, gli obiettivi su Panama e Groenlandia sono, in una certa misura, molto più seri.

Operazione coloniale

Fin dal suo primo mandato, nel 2019, Trump aveva espresso il desiderio di mettere le mani sull’immensa isola artica…

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