Questo lunedì, 23 dicembre, François Bayrou ha parlato per la prima volta in qualità di Primo Ministro, dopo aver rivelato la composizione del suo governo. Intervistato da Apolline de Malherbe e Benjamin Duhamel su BFMTV, ha illustrato le sue scelte e priorità in un contesto politico teso. Uno sguardo ai momenti salienti di questo intervento.
Un governo posto sotto il segno dell’equilibrio
Tre settimane dopo la censura del governo Michel Barnier, François Bayrou ha presentato una squadra affiatata di 34 membri, caratterizzata da figure esperte. Élisabeth Borne, ex primo ministro, eredita il portafoglio dell’Istruzione nazionale, mentre Manuel Valls è nominato ministro dei Territori d’oltremare, una scelta che definisce “rischiosa ma audace”. Xavier Bertrand, il cui approccio giudicato “violento” non è stato invece convincente, è stato respinto.
Bayrou ha affermato di volere un governo “del futuro”, capace di rispondere alle sfide di un Paese che considera “con le spalle al muro”. Sostiene un approccio galliano, in cui i partiti politici non dominano la composizione dell’esecutivo.
François Bayrou ha rifiutato categoricamente di sospendere la riforma delle pensioni del 2023, nonostante le richieste della sinistra. “Congelare questa riforma sarebbe irresponsabile nell’attuale contesto economico”, ha dichiarato, dichiarandosi disponibile a un compromesso sulla revisione della sua applicazione. Per quanto riguarda il deficit pubblico, ha invocato un obiettivo del “5% o poco più”, insistendo sulla necessità di tutelare le imprese, a suo avviso “tesoro nazionale”.
Immigrazione: pragmatismo e fermezza
Bayrou ha escluso l’idea di una “grande legge” sull’immigrazione, preferendo rafforzare l’applicazione delle leggi esistenti. Ha chiesto di “promuovere l’integrazione attraverso il lavoro, la lingua e la trasmissione dei valori francesi”, aumentando al contempo la pressione sui paesi che rifiutano di riprendere i propri cittadini colpiti dall’OQTF. Ha espresso fiducia nella nomina di Bruno Retailleau all’interno del suo governo, definendolo “affidabile” su questi temi.
Interrogato sulla sua posizione nei confronti del Rassemblement National, François Bayrou ha ribadito la sua opposizione ai valori di Marine Le Pen, insistendo sulla necessità di “rispettare” i milioni di elettori del RN. “Non sono esterni al popolo francese”, ha detto, chiedendo la riconciliazione nazionale. Ha rifiutato qualsiasi influenza della RN sulla composizione del suo governo, in risposta alle critiche di Xavier Bertrand.
Ciclone Chido: un bilancio umano in discussione
Riguardo alla tragedia avvenuta a Mayotte dopo il passaggio del ciclone Chido, François Bayrou ha contestato le prime stime che parlavano di diverse centinaia di morti. Ha annunciato un bilancio provvisorio di 35 vittime, stimando che i dati “allarmistici” non saranno confermati.
Istruzione: la priorità del governo
Il Primo Ministro ha posto l’istruzione al centro del suo programma. “La prima sfida del Paese è l’istruzione”, ha affermato, sottolineando l’importanza di investire in questo settore per prepararsi al futuro. Questa ambizione si riflette nella nomina di Élisabeth Borne, che ha descritto come una figura competente ed esperta.
Un Primo Ministro fiducioso nel suo approccio
François Bayrou si è detto “convinto” che il suo governo non sarà censurato, anche se ha annunciato che non cercherà la fiducia dell’Assemblea durante il suo discorso di politica generale, previsto per il 14 gennaio. Si aspetta una mozione di censura da parte dell’opposizione ma resta fiducioso nelle sue capacità di convincere. “Sono una persona a cui piace la democrazia parlamentare”, ha assicurato.
Con questo governo segnato dall’esperienza e dal desiderio di compromesso, François Bayrou intende ripristinare la fiducia dei francesi e rispondere alle sfide economiche e sociali. La strada però si preannuncia irta di insidie, tra critiche da sinistra, tensioni con i repubblicani e opinione pubblica divisa.
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