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perché è possibile dopo il malore

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Acclamato dal pubblico dello stadio Artemio Franchi, Edoardo Bove è tornato in campo con la sua Fiorentinasedendo in panchina per la gara contro l’Udinesenonostante non sia convocato per motivi medici. Dopo il malore contro l’Inter e l’impianto del defibrillatore, il calciatore ha ricevuto una deroga speciale dalla Figc per stare accanto ai compagni.

Fiorentina-Udinese, c’è anche Edoardo Bove

Dopo il malore Edoardo Bove è tornato a respirare l’atmosfera della Serie A, anche se soltanto da spettatore. In occasione del match fra Fiorentina e Udineseil centrocampista è comparso insieme ai suoi compagni, anche se non inserito nella lista dei convocati dell’allenatore Raffaele Palladino.

Com’è noto, Bove non potrà più scendere in campo nel campionato italiano a causa del defibrillatore, ma ha avuto comunque l’opportunità di stare vicino alla squadra: un gesto dal potente valore simbolico.

Fonte foto: IPA

Edoardo Bove è stato acclamato dal pubblico di Fiorentina e Udinese

Perché Edoardo Bove è tornato in campo

L’annuncio del suo ritorno allo stadio per la sfida contro l’Udinese era stato accolto con entusiasmo nei giorni precedenti.

Tuttavia Bove era atteso in tribuna. Invece, il centrocampista romano ha sorpreso tutti arrivando insieme ai compagni sul pullman della squadra. Poi ha salutato i tifosi con un giro di campo e si è seduto in panchina accanto agli altri.

Palladino non può certo sceglierlo come subentrante durante la gara, ma l’accoglienza calorosa del pubblico, con applausi scroscianti, lo ha sicuramente ripagato, accompagnandolo fino alla panchina.

La deroga per scendere in campo in Fiorentina-Udinese

In base alle norme, i giocatori non convocati dovrebbero accomodarsi in tribuna, ma Edoardo Bove ha ottenuto una deroga speciale dalla Figc per stare al fianco dei suoi compagni.

Questo piccolo privilegio, in un periodo così difficile, ha rappresentato per lui un gesto dal valore immenso: un legame concreto con il gruppo e un ritorno a una parvenza di normalità.

Perché Edoardo Bove può giocare all’estero

Dopo l’installazione del defibrillatore per Edoardo Bove le porte del calcio italiano si sono chiuse. In Italia, la normativa richiede che gli atleti superino una visita medica per ottenere l’idoneità sportiva, con un professionista che certifica la loro capacità di partecipare ad attività agonistiche.

All’estero, come nel Regno Unito, tali restrizioni sono meno rigide: gli atleti possono firmare una liberatoriaassumendosi la responsabilità di giocare anche contro il parere dei medici.

Questa differenza normativa spiega perché Edoardo Bove, lasciando professionalmente l’Italia, potrebbe avere l’opportunità di continuare la sua carriera calcistica, ma in paesi stranieri.




Fonte foto: IPA

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