L’Eliseo ha reso nota la composizione del nuovo governo che sara guidato dal primo ministro François Bayrou. La nomina più attesa era quella del responsabile dell’Economia: la scelta è su una figura tecnica di grande esperienza, Eric Lombard, direttore generale della Caisse des dépôts et consignations (la Cassa depositi e prestiti francese), a cui verranno affidate le finanze disastrate dello Stato, appesantite da alti livelli di deficit e di debito. Jean-Noël Barrot resta ministro dell’Europa e degli Affari esteri.
Ci sono alcuni ritorni significativi: l’ex premier Élisabeth Borne all’Istruzione, mentre Gèrald Darmanin, in passatto all’Interno, diventa ministro della Giustizia. All’interno rimane Bruno Retailleau, così come Rachida Dati è confermata alla Cultura. Manuel Valls, ex primo ministro di François Hollande, diventa ministro responsabile dei Territori d’oltremare, a cui quindi toccherà la grana Mayotte. Le altre nomine comunicate dall’Eliseo vedono Annie Genevard al ministero dell’Agricoltura, Marie Barsac allo Sport e Aurore Bergè al ministero per l’Uguaglianza e la lotta alla discriminazione. Sèbastien Lecornu resta al ministero delle Forze armate mentre l’ex ministro socialista François Rebsamen è stato nominato ministro della Pianificazione regionale e del decentramento. Catherine Vautrin infine è nominata ministra del Lavoro e Clara Chappaz è ministra delegato per l’intelligenza artificiale.
Il primo ministro si dice “orgoglioso” della sua squadra “di esperienza” che potrà “riconciliare e recuperare la fiducia di tutti i francesi”. Ma i primi commenti, da sinistra, sono molto negativi. “Francois Bayrou aveva affermato che, a differenza di Michel Barnier, non si sarebbe messo nelle mani del Rassemblement National, eppure è esattamente quello che ha appena fatto. Marine Le Pen gli farà saltare la corda finchè lui e il suo governo non cadranno” ha scritto su X Marine Tondelier, segretaria nazionale dei verdi. “Non è un governo, è una provocazione. L’estrema destra al potere sotto la sorveglianza dell’estrema destra” commenta il segretario socialista, Olivier Faure.
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