Donald Trump ha annunciato che metterà in atto un’aggressiva politica statunitense sull’importantissima via di comunicazione navale parlando di tariffe elevate e ingerenze straniere. “Il Canale continuerà ad appartenere a Panama”, ha replicato però duramente il presidente panamense.
Gli Stati Uniti “devono riprendersi il canale di Panama”così Donald Trump ha esplicitamente annunciato la prossima e aggressiva politica statunitense sull’importantissima via di comunicazione navale tra gli oceani Atlantico e Pacifico, sostenendo che alle navi Usa vengono addebitate tariffe troppo elevate per il passaggio. Quella di Panama è solo l’ultima delle affermazioni del nuovo Presidente Usa sulla politica di espansione del Paese visto che fra le altre cose ha parlato anche di un’annessione del Canada e di un interesse nell’acquisto della Groenlandia.
Il Canale è stato costruito dagli Usa ma ceduto nel 1999
Il Canale di Panama è un canale artificiale lungo 82 chilometri che sorge interamente nel territorio dello stato di Panama, creato tagliando l’istmo omonimo per consentire così la circolazione delle navi ed evitare la circumnavigazione dell’America del Sud e unire l’Oceano Atlantico con l’Oceano Pacifico. Dopo l’avvio del progetto da parte della Francia nel 1881, senza successo, gli Stati Uniti presero in carico i lavori nel 1904 riuscendo ad aprire il canale nel 1914. Gli Stati Uniti da allora continuarono a controllare il canale di Panama in via esclusiva fino al 1977 quando un accordo di cessione firmato dal presidente Jimmy Carter stabilì un controllo congiunto americano-panamense e poi il passaggio esclusivo al Paese centramericano nel 1999.
Le dichiarazioni di Trump e la risposta del presidente di Panama
Proprio in riferimento ai quei trattati negli ultimi giorni il Presidente Usa Trump ha accusato Panama di applicare tariffe eccessive per il passaggio delle navi e minacciato che la sua nuova amministrazione potrebbe provare a riprenderne il controllo. “Ci stanno derubando del Canale di Panama”, ha detto domenica Trump durante il suo primo grande comizio dopo la vittoria per la Casa Bianca, lamentandosi del fatto che il suo Paese lo abbia “scioccamente regalato”.
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“È stato dato a Panama e al popolo di Panama, ma contiene delle disposizioni”, ha detto Trump, aggiungendo: “Se i principi, sia morali che legali, di questo magnanimo gesto di donazione non saranno rispettati, allora chiederemo che il Canale di Panama ci venga restituito integralmente, rapidamente e senza fare domande”. Parlando a una folla di sostenitori in Arizona, Trump ha anche affermato che non permetterà che il canale cada “nelle mani sbagliate”, mettendo in guardia dalla potenziale influenza cinese sul Canale. Il riferimento è all’ingresso di alcune società cinesi nella gestione dei due porti situati agli ingressi del canale.
“Ogni metro quadrato del Canale di Panama e dell’area circostante appartiene a Panama e continuerà ad appartenere a Panama”, ha replicato duramente il presidente panamense José Raul Mulino. “Le tariffe non vengono stabilite a capriccio”, ha proseguito, affermando che vengono stabilite da esperti che tengono conto dei costi operativi e dei fattori di domanda e offerta. Il presidente ha osservato inoltre che Panama ha ampliato il canale nel corso degli anni per aumentare il traffico navale “di propria iniziativa”, e ha aggiunto che gli aumenti delle tariffe di spedizione aiutano a pagare i miglioramenti.
L’importanza commerciale del canale di Panama e il peso della Cina
Il Canale di Panama resta una delle vie di comunicazione più importanti a livello mondiale. La via d’acqua artificiale consente l’attraversamento fino a 14.000 navi all’anno, rappresenta il 5% del commercio marittimo mondiale ed è fondamentale per le importazioni statunitensi di automobili e beni commerciali tramite navi portacontainer provenienti dall’Asia, nonché per le esportazioni statunitensi di materie prime, tra cui il gas naturale liquefatto. La Cina ha incrementato la sua presenza economica e politica a Panamadiventando uno dei maggiori utilizzatori del canale ma non controlla né amministra il canale. Una sussidiaria della CK Hutchison Holdings con sede a Hong Kong gestisce da tempo due porti situati agli ingressi del canale nei Caraibi e nel Pacifico.
Cosa potrebbe succedere se gli Usa controllassero il canale
Non è chiaro in che modo Trump cercherebbe di riprendere il controllo del canale di Panama e su quale leva legale potrebbe fare affidamento. Se decidesse effettivamente di tentare di impossessarsene come minacciato, si scontrerebbe infatti col diritto internazionale ma anche con numerosi interessi commerciali e anche con l’opposizione del governo locale. Il Canale infatti è fondamentale per l’economia del Paese visto che genera circa un quinto delle entrate annuali di Panama.
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