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Donald Trump vuole comprare la Groenlandia e il Canale di Panama

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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha rilasciato alcune dichiarazioni che hanno fatto intendere che, durante il suo mandato, potrebbe cercare di espandere il controllo politico degli Usa su alcuni territori circostanti. Il primo nominato è la Groenlandia, dove si trova una grande base americana. L’isola è sotto il controllo della Danimarca ma ha guadagnato negli anni molta autonomia.

Trump ha poi parlato anche del Canale a Panamáuna delle più importanti infrastrutture commerciali del mondo. Il Canale fu costruito dagli Usa più di 100 anni fa, processo durante il quale nacque la repubblica di Panama stessa. Oggi il canale è sotto il controllo di Panama, ma gli Usa sono preoccupati dalla presenza di 5 grandi porti costruiti da imprese cinesi nelle sue vicinanze.

Trump vuole che gli Usa comprino la Groenlandia

Nelle ultime settimane Donald Trump ha iniziato a pubblicare diversi post “espansionistici”. Il futuro presidente degli Usa ha proposto scherzosamente che il Canada diventasse il 51esimo Stato, commentando le difficoltà del governo di Justin Trudeau. Nei giorni successivi però ha cominciato a indicare la Groenlandia come un luogo cruciale per la sicurezza degli Stati Uniti.

Per questa ragione, secondo Trump, gli Usa dovrebbero entrare in possesso della Groenlandia. Già nel 2019, alla fine del suo primo mandato, il presidente eletto aveva proposto di comprare l’isola dalla Danimarca. In Groenlandia si trova una grande base dell’aviazione americanae il controllo diretto della zona da parte degli Stati Uniti è stato definito da Trump come una “necessità assoluta”.

Le autorità semi-autonome della Groenlandia hanno immediatamente risposto al presidente eletto degli Stati Uniti: “La Groenlandia è nostra. Non siamo in vendita e non lo saremo mai. Non rinunceremo mai alla nostra lotta per la libertà“. Gli abitanti dell’isola hanno conquistato, con lunghe e durissime battaglie politiche contro il governo danese, un’indipendenza quasi totale dalla Danimarca, che ora si occupano soltanto della politica estera e della difesa.

La questione del canale di Panama

Trump guarda però anche verso sud. Secondo il futuro presidente, le navi americane pagherebbero troppo per il loro passaggio attraverso il Canale di Panama. L’infrastruttura, che collega l’oceano Atlantico a quello Pacifico in una delle lingue di terra più strette dell’America centrale, è cruciale per il commercio globale. In passato era controllata direttamente dagli Usa, che l’avevano costruita e avevano fatto nascere Panama come repubblica indipendente dalla Colombia durante l’ultimazione del progetto.

I trattati originali sancivano che gli Usa avrebbero mantenuto il controllo del Canale di Panama fino al 1999. Nel 1977 gli Stati Uniti ufficializzarono che, a partire dal 2000, sarebbe stata Panama a gestire l’infrastruttura. Trump ha accusato Panama di aver dato il controllo del Canale alla Cina. Pechino ha fatto costruire 5 porti nelle vicinanze del Canale ed è diventata un partner importantissimo per la piccola nazione, ma non controlla il traffico navale attraverso il Canale stesso.

Come per la Groenlandia, anche le autorità di Panama hanno immediatamente respinto le accuse di Trump ed escluso tassativamente che il Canale possa tornare in mano americana. Non esiste, nei trattati, una via attraverso cui gli Usa possono reclamare il controllo del Canale.

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