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Biden “salva” 37 condannati a morte prima che arrivi Trump: pene commutate in ergastoli

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Il Presidente Usa lascia nel braccio della morte solo tre uomini: l’autore della strage nella sinagoga Tree of Life di Pittsburgh, il suprematista bianco che uccise nove persone in una chiesa di Charleston, e Dzhokhar Tsarnaev, coinvolto nell’attentato alla maratona di Boston.

Pubblicato:23-12-2024 12:31

Ultimo aggiornamento:23-12-2024 13:20


ROMA – Joe Biden ha commutato 37 condanne a morte in ergastoli. Un gesto salvifico, a meno di un mese dall’insediamento di Donald Trump, che ha più volte promesso di riprendere le esecuzioni, interrotte dalla precedente amministrazione. Tutti i condannati a morte “salvati” da Biden sconteranno  ora l’ergastolo senza possibilità di libertà vigilata. Solo tre persone, autori di crimini tra i più noti e devastanti della storia recente, resteranno nel braccio della morte.

Biden, che durante la sua campagna presidenziale del 2020 aveva fatto della fine della pena di morte federale uno dei suoi obiettivi, ha sottolineato che questa sua mossa è in linea con il suo impegno per fermare l’uso della pena capitale. Sebbene la proposta di legge per abolirla non sia mai avanza al Congresso, Biden ha comunque imposto una moratoria sulle esecuzioni, sospendendo le condanne a morte. Trump aveva contato 13 esecuzioni federali durante il suo primo mandato.

“Sono più convinto che mai che dobbiamo fermare l’uso della pena di morte a livello federale“, ha detto il Presidente degli Stati Uniti.

Le commutazioni riguardano uomini di etnia diversa – 15 bianchi, 15 neri, 6 latinoamericani e un asiatico –condannati in 16 stati, inclusi quelli che hanno già abolito la pena di morte.

Restano solo tre uomini che non vedranno la condanna commutata: Robert D. Bowers, autore della strage nella sinagoga Tree of Life di Pittsburgh, Dylann Roof, il suprematista bianco che ha ucciso nove persone in una chiesa di Charleston, e Dzhokhar Tsarnaev, coinvolto nell’attentato alla maratona di Boston.

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