Nel 1920 il mondo si è accorciato. Il 21 giugno di quell’anno inaugurò infatti il Canale di Panamauna delle opere ingegneristiche più grandiose del mondo, che collega l’Oceano Atlantico Tutto'Oceano Pacificoe attraverso cui transita il 6% del traffico marittimo mondiale.
Oggi sotto il controllo del governo di Panamada giorni è protagonista del dibattito internazionale perché Donald Trump ha dichiarato di volerne riprendere il controllo – a causa delle tariffe eccessive che devono pagare le navi per passare di qui.
Dal Canale di Panama transitano 144 rotte commerciali con una media di 14mila navi all’anno: bastano questi due numeri per capire l’importanza economica e strategica di questo passaggio. Il presidente panamense José Raúl Mulino ha risposto in maniera dura a Trump, che ha però ribattuto sui social: «Vedremo!», anche se di fatto non esiste alcuna possibilità reale per gli Stati Uniti di riprendere il controllo del Canale di Panama.
La storia affascinante del Canale di Panama
Il Canale di Panama – che insieme a quello di Suez è una delle due vie d’acqua artificiali più importanti al mondo – è ancora oggi una delle più grandi e incredibili imprese ingegneristiche della storia dell’umanità. Grazia alla sua apertura le navi non devono più circumnavigare il continente sudamericano, ma possono attraversare il canale lungo 77 kmrisparmiando molto tempo e soldi.
Le prime idee di un canale interoceanico risalgono al Cinquecentosecolo delle grandi navigazioni. Tra i tanti che cercarono (invano) uno sbocco tra Atlantico e Pacifico ci furono anche Cristoforo Colombo ed Hernán Cortés.
Fu il re Filippo II, nel Cinquecentola prima persona a rendere più concreta questa idea di un canale interoceanico. Per realizzarlo si rivolse all’italiano Giovanni Battista Antonellima data la scarsa tecnologia dell’epoca, l’impresa non riuscì. Ci vollero più tre secoli di progressi scientifici e tecnologici perché l’idea del Canale potesse diventare realtà.
Il mondo «si accorcia» grazie al Canale di Panama
A riproporre l’idea fu la neonata Repubblica colombiana – di cui Panama allora faceva parte – nel 1838, che concesse il privilegio della progettazione a una compagnia francese che affidò lo studio del progetto a un altro italiano, il lucchese Felice Napoleone Garella.
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