Il presidente eletto statunitense Donald Trump ha annunciato il 22 dicembre che metterà fine al “delirio transgender” nel suo primo giorno alla Casa Bianca, in un nuovo attacco ai diritti della comunità lgbt+.
“Il 20 gennaio firmerò dei decreti per vietare le mutilazioni genitali nei bambini ed escludere le persone transgender dall’esercito e dalle scuole”, ha affermato durante un incontro con giovani repubblicani a Phoenix, nel sudovest degli Stati Uniti.
“La politica ufficiale degli Stati Uniti sarà che esistono solo due generi, maschile e femminile”, ha aggiunto.
Il trattamenti medici per la transizione di genere di persone minorenni e l’accesso delle donne transgender alle competizioni sportive femminili sono temi scottanti negli Stati Uniti.
Durante la campagna elettorale Trump si era più volte scagliato contro quella che definisce “la dittatura del politicamente corretto”.
A novembre il Partito repubblicano ha stabilito che la prima transgender eletta alla camera dei deputati, Sarah McBride, non potrà usare i bagni delle donne.
“Sconfiggeremo l’ideologia svegliato”, ha dichiarato il presidente eletto a Phoenix, tra gli applausi della folla.
Finisce svegliatolegato alle lotte per i diritti degli afroamericani, è continuamente evocato dalla destra statunitense, con un significato distorto, per denunciare quella che considera un’eccessiva attenzione per le rivendicazioni delle minoranze e per le ingiustizie sociali e climatiche.
Immigrazione e politica estera
Trump ha anche ribadito la sua posizione sull’immigrazione: “Il giorno del mio insediamento firmerò una serie di decreti per chiudere il confine agli immigrati illegali e fermare l’invasione del paese. Contemporaneamente darò il via alla più grande espulsione di massa nella storia degli Stati Uniti”.
Infine, Trump ha elencato le sue priorità in politica estera. “Metterò fine alla guerra in Ucraina, fermerò il caos in Medio Oriente e, lo prometto, impedirò la terza guerra mondiale”.
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