Ryan Reynolds avrebbe bloccato Justin Baldoni sui social media mesi prima della denuncia di molestie sessuali della moglie Blake Lively. Come mai?
La controversia attorno a Finisce con noi si arricchisce di nuovi dettagli: secondo quanto riportato, Ryan Reynolds avrebbe bloccato Justin Baldoni sui social media mesi prima che la moglie Blake Lively denunciasse il regista e co-protagonista per molestie sessuali, avvisandola ed esortandola di fare lo stesso. Come mai?
La faida social prima delle accuse di Blake Lively*
Fonti vicine all’accaduto rivelano che Baldoni scoprì il blocco di Ryan Reynolds a maggio, preoccupandosi che anche Lively potesse seguire l’esempio. “Voglio solo che abbiate un piano se lo fa anche lei quando il film esce,” avrebbe scritto Baldoni al suo agente in una conversazione di messaggi trapelati.
La situazione ha raggiunto un punto di rottura quando Lively ha accusato Baldoni di molestie sessuali. Secondo la denuncia, l’attrice si sarebbe sentita così a disagio da richiedere una riunione plenaria sul set. Durante l’incontro, Lively avrebbe posto diverse condizioni, tra cui la richiesta di smettere di mostrarle immagini o video di donne nude, non parlare più della sua passata “dipendenza dal porno” o delle sue esperienze sessuali, evitare riferimenti ai genitali del cast o domande sul suo peso e sul padre defunto e infine non aggiungere scene di sesso o climax al di fuori della sceneggiatura pre-approvata.
Blake Lively svela cosa dice Ryan Reynolds davanti allo specchio
L’avvocato di Baldoni ha risposto definendo le accuse “categoricamente falso”accusando Lively di condurre una campagna mediatica per danneggiare la reputazione del regista e attore. Questo episodio segna un altro capitolo turbolento per Finisce con noiuna produzione già segnata da tensioni dietro le quinte. Mentre Baldoni e la sua società di produzione Wayfarer Studios affrontano accuse pesanti, Reynolds sembra aver preso le distanze molto prima dell’esplosione pubblica del casoalimentando speculazioni sui retroscena di Hollywood.
Lively, nel frattempo, ha rilasciato una dichiarazione al New York Timessottolineando il suo desiderio di “svelare il sipario su tattiche di ritorsione” che, a suo dire, mirano a danneggiare chi denuncia comportamenti scorretti. E ora?
Con questa denuncia e la crescente attenzione mediatica, il futuro di Baldoni e delle sue collaborazioni a Hollywood appare incerto. Anche il rapporto tra gli attori coinvolti e il progetto potrebbe avere ripercussioni durature sull’industria cinematografica.
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