DayFR Italian

Genoa, l’ottimo ingresso di Mario Balotelli col Napoli in attacco. Così convince Vieira

-

L’ingresso nel finale contro i partenopei (fra i cori di incitamento di Marassi) conferma che il numero 45 si sta piano piano ritrovando. I rossoblù ci puntano, niente svincolo al 31 dicembre

Giornalista

22 dicembre – 09:34 -GENOVA

È ancora tutto in… Balo, però ieri sera al Ferraris, cinquantaquattro giorni dopo il suo ritorno in Italia, Supermario ha dato il suo primo vero segnale di autentico risveglio. Balotelli è tornato, per davvero, con quella doppia occasione da gol creata nel finale della gara persa con il Napoli che dà l’esatta misura della determinazione (e della ritrovata condizione) con cui l’attaccante si è rimesso in gioco al Genoa. “Balo on fire”, il coro che i tifosi gli hanno dedicato a fine partita, con un entusiasmo trascinante – per lui e gli altri rossoblù – per nulla figlio del risultato amaro in campo.

Il percorso

Quando il Grifone (e Gilardino) hanno puntato su di lui, nel momento più nero di questo inizio di campionato per i rossoblù, molti hanno fatto la faccia storta. Possibile che un club in quei giorni ancora legato a doppio filo agli americani, con una proprietà quasi in default, avesse scelto proprio lui per rilanciarsi dopo le esperienze non felicissime al Sion e in Turchia? Un azzardo, secondo molti, ma non per il club, né tantomeno per Mario. Che ha battagliato a lungo in estate con i fantasmi del suo recente passato, figli del suo cammino all’Adana Demirspor con qualche luce, ma pure molte ombre, e per cancellare quell’immagine bizzosa di sé e di personaggio costruito per essere sopra le righe. Balotelli è cambiato, i trentaquattro anni gli hanno portato una saggezza che neppure lui conosceva. Ed è questa la ragione per cui persino il cambio di guida tecnica, a lui che aveva detto sì al Genoa convinto anche dalla presenza dell’ex compagno Gilardino, ha metabolizzato in fretta il cambio della guardia con un tecnico come Vieira, che ripescando nella memoria neppure troppo lontana era stato di fatto non proprio un suo sodale nel tormentato periodo al Nizza.

In crescita

Sei presenze da quando è arrivato a Genova, tutte da subentrato: letto con i numeri, il suo parrebbe un bilancio in rosso. Ottantasette minuti in tutto, recuperi compresi. Nel dettaglio: nove al debutto di Parma, era il 4 novembre. A seguire 26’ con il Como, 6’ con il Cagliari, 18’ a Udine, 17’ con il Torino, 11’ ieri sera contro il Napoli, nella gara in cui più di tutte le altre ha dato segnali di essere ritornato. Fra l’acrimonia dei giudizi di quanti lo vedevano ormai come una grande stella al tramonto e il ricordo di chi preferiva mantenerne il ricordo dei giorni migliori della sua carriera, s’è inserito il Genoa. Incurante del fatto che Mario avesse giocato l’ultima gara vera nel maggio scorso, e poi avesse continuato ad allenarsi a Brescia tutta l’estate con un preparatore personale. Il Genoa ha messo sul piatto un contratto sino a giugno da 400 mila euro, con bonus legati al numero delle reti segnate. E pure una clausola, valida per entrambe le parti, con la possibilità di sciogliere il vincolo entro il 31 dicembre, nel caso in cui il matrimonio non fosse (ma forse bisognerebbe dire non fosse stato) stato felice. Perché il Genoa e Balotelli andranno avanti insieme. Mario voleva il Genoa per tornare ad essere un giocatore normale e non un fenomeno da analizzare. Il Genoa gli ha dato ciò che chiedeva, lo ha aspettato (e lo sta aspettando ancora) e supportato prendendo da lui ciò che il suo cammino di recupero della condizione (e non solo) poteva concedergli. La scommessa non è ancora vinta, però la strada è tracciata. È vero che la concorrenza adesso aumenta, perché se Pinamonti resta intoccabile, Vitinha sta crescendo, ieri è tornato Ekuban, Ekhator si rivedrà forse già sabato prossimo nell’elenco dei convocati per Empoli. Però l’impressione è che il bello possa e debba ancora venire.

Tutta la serie A Enilive è solo su DAZN. Guarda tutte le partite

Cogli l’attimo

Very normal Balo pareva un’eresia, visti i precedenti della vita on fire – appunto – di Supermario, ovunque egli sia stato. Genova no, è un’altra storia. Perché come ha ricordato il suo vecchio maestro Prandelli, questa è davvero l’ultima chiamata per lui. E se l’atleta, come sembra, potrà finalmente prendere il sopravvento sul personaggio, allora la conversione di Balotelli potrà dirsi davvero conclusa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Related News :