Che qualcosa non andasse per il verso giusto sul set di Finisce con noi era palese da tempo. Già durante la promozione del film, circolavano voci di presunti screzi tra i protagonisti Blake Lively e Justin Baldonianche regista della pellicola tratta dal bestseller di Colleen Hoover. I due si sono infatti rifiutati di pubblicizzare l’opera insieme, partecipando a tutte le interviste e tutte le conferenze in separata sede.
Ora, sembra che i nodi stiano venendo al pettine. È notizia delle ultime ore che Lively abbia formalizzato una denuncia contro Baldoni per molestie sessualisostenendo che i suoi comportamenti inappropriati sul set e la sua «campagna di diffamazione nei suoi confronti» abbiano causato a lei e alla sua famiglia un forte disagio e turbamento.
Nella denuncia, depositata al dipartimento per i diritti civili della California, è riportato che Baldoni avrebbe improvvisato scene di baci o di rapporti sessuali al di fuori di quanto concordato nella sceneggiatura, oltre ad aver discusso ampiamente con lei i particolari della sua vita sessuale, che Lively non desiderava ascoltare. Le accuse riguardano anche il produttore James Heath: stando alla versione dell’attrice, i due sarebbero entrati più volte nella sua roulotte mentre si stava cambiando ed era senza vestiti. Inoltre le avrebbero parlato, senza il suo consenso, di rapporti sessuali avuti con altre donne e della loro dipendenza dalla pornografia. Infine, avrebbero messo in atto una «campagna di manipolazione» sui media e sui social network, allo scopo di «distruggere la sua reputazione»se lei avesse parlato pubblicamente dei loro comportamenti inappropriati durante le riprese.
Il team legale del regista di Finisce con noi ha fermamente smentito le accuse dell’attrice, bollandole come «completamente false, scandalose e intenzionalmente cattive, con l’intento di ferire pubblicamente». Secondo la versione di Baldoni, i Wayfarer Studios sarebbero stati obbligati ad assumere un responsabile della crisi a causa delle assurde richieste di Blake Lively, che avrebbe ripetutamente minacciato di non presentarsi sul set o di rifiutare di promuovere il film se i suoi desideri non fossero stati prontamente esauditi. Sarebbe stata invece lei, secondo Baldoni, a diffondere voci diffamanti nei suoi confrontie la denuncia per molestia sessuale sarebbe quindi «un disperato tentativo di salvare la sua reputazione, danneggiata dal suo stesso comportamento durante le interviste per il film […]cosa che ha permesso al web di farsi la propria idea su di lei».
Finisce con noi è stato un successo per Sony Pictures Entertainment, con oltre 350 milioni di dollari incassati al box office mondiale. Dato il risultato positivo, si era già parlato di un possibile sequel ispirato al secondo romanzo della saga scritta da Hoover. Tuttavia, come ha rivelato a Variety una fonte anonima, questa eventualità sembra già definitivamente tramontata perché «è del tutto impossibile che quei due possano lavorare insieme un’altra volta».
Fonte: Varietà
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